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Drusilla Foer torna in televisione con “L’Almanacco del giorno dopo”

Dal 6 giugno sul secondo canale nazionale intorno alle 20, prima del tg, la nobildonna toscana presenterà ‘L’almanacco secondo Drusilla’

Drusilla Foer - © Serena Gallorini

Lo storico Almanacco del giorno dopo programma televisivo trasmesso su Rai 1 dal 1976 al 1994 con l’indimenticabile sigla “Chanson balladée” composto da Antonino Riccardo Luciani, tornerà in televisione grazie a Drusilla Foer.

Il programma per quasi 20 anni ha presentato ogni giorno la stessa scaletta aprendosi con l’indicazione dell’orario in cui sarebbero sorti e tramontati il sole e la luna il giorno successivo.

Seguiva una breve biografia del santo o la santa del giorno corredato con le immagini riprese da stampe e da incisioni di Jacques Callot.

Poi la rubrica “Domani avvenne”, con filmati storici, dedicati a un fatto accaduto in passato nel giorno dopo.

Drusilla Foer dopo il successo ottenuto sul palco dell’Ariston durante il Festival di Sanreno 2022 e dopo la co-conduzione in coppia con Carlo Conti della cerimonia di premiazione dei David di Donatello 2022, approda su Raidue con un programma tutto suo.

Dal 6 giugno, sul secondo canale nazionale, prima del tg delle 20,30 (quindi intorno alle 20), la nobildonna toscana presenterà ‘L’almanacco secondo Drusilla’.

“Riprendo delle rubriche ‘Domani avvenne’: sapere cosa è accaduto di importante quel giorno è interessanteha raccontato Drusilla  E poi ho inserito delle novità: il personaggio del giorno dopo, la canzone del giorno dopo, che canterò accompagnata dal pianista in studio, la ‘Giornata mondiale del…’. Oltre a collegamenti esterni su vari temi”.

“La sigla, come si fa a rinunciare a quella sigla? I temi, le rubriche. Quell’Almanacco era perfetto, era difficile metterci sopra le mani” racconta l’artista in un video postato sui social.

“Ci metterò dentro quello c’è da sapere del giorno dopo, un pochino del mio mondo sgangherato che si rifà alla tv di Sandra e Raimondo, spero che si senta tutto l’affetto e l’amore e il rispetto che ho per quella tv. Una tv alta, colta, utile”.

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