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Firenze, uno sciame d’api trova casa nel Giardino di Boboli

Migliaia di esemplari hanno allestito l’alveare nella feritoia di un antico muro lungo il viale che porta alla Limonaia: un luogo protetto e lontano dai visitatori. Il direttore Eike Schmidt: “Il loro arrivo è un dono inaspettato e generoso della natura”

Garantiscono l’impollinazione e senza di loro molte specie di piante si estinguerebbero. Eppure, il numero delle api è in costante diminuzione a causa delle diverse forme di inquinamento del nostro territorio. A Firenze, tuttavia, questi preziosi insetti hanno trovato nuova casa nel Giardino di Boboli: in una feritoia dell’antico muro lungo il viale che porta alla Limonaia vive infatti uno sciame formato da alcune decine di migliaia di esemplari.

Le nuove “residenti” del parco, arrivate nei giorni scorsi, per costruire il loro alveare hanno individuato un luogo assolutamente strategico: il punto dove si sono installate dista infatti poche decine di metri da una fonte pressoché inesauribile di nutrimento, il bellissimo giardino della stessa Limonaia, ricco di varie tipologie di fiori colorati, dove ora ogni giorno le api bottinatrici e i bombi impollinatori possono “pascolare”. Inoltre, la profondità della feritoia garantisce alla regina dello sciame un rifugio sicuro, lontano dai visitatori.

Una struttura protettiva per le api e i visitatori

Per assicurare alle api un’esistenza tranquilla (e per la serenità dei turisti che si trovano a passare nella zona), nell’aiuola antistante il muro dove si trova l’alveare è stata posta una protezione in legno.

Anche per il Giardino di Boboli le api sono una presenza preziosa – ha detto la coordinatrice del Giardino di Boboli, Bianca Maria Landi. Abbiamo costruito una protezione in legno per loro nel punto esatto dove hanno deciso di mettere su casa, nella feritoia di un antico muro. Una protezione a tutela dell’ingresso del loro alveare e dei nostri visitatori che si troveranno a passeggiare lungo il viale della Meridiana. Vi chiediamo di aiutarci e di avere la massima attenzione e rispetto per le nostre api, perché possano continuare indisturbate il loro insostituibile servizio nei confronti di Madre Natura. Le api infatti provvedono all’impollinazione di oltre il 70% delle specie vegetali viventi, contribuendo alla produzione di oltre il 35% del cibo. Dalla loro sopravvivenza dipende quella del nostro stesso pianeta”.

L’arrivo delle api: un dono della natura

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Nei prossimi giorni verrà anche posizionata in loco una segnaletica che informa della sua presenza, invitando a non disturbare le api. Secondo gli esperti, le api dovrebbero rimanere nella loro residenza a Boboli almeno per alcuni anni, prima di volare verso nuove destinazioni.

In un periodo in cui la moria delle api in Italia e nel mondo preoccupa gli specialisti per l’equilibrio e la sopravvivenza del nostro ecosistema, l’arrivo di questo sciame a Boboli è un dono inaspettato e generoso della Natura, che garantirà ancora più rigoglio al giardino – ha continuato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt. La zona interessata è stata protetta e non vi è pericolo che i visitatori vengano punti: alle api interessano piante e fiori, sui quali lavorano con grande impegno”.

Un video per scoprire i segreti di questi insetti

Intanto, sulla pagina Facebook delle Gallerie degli Uffizi nella vigilia di Ferragosto sarà pubblicato un video che racconta la vita quotidiana dello sciame di api di Boboli.

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