Cultura/

Giorno della memoria, nuove pietre d’inciampo a Firenze e a Empoli

Nel capoluogo toscano altre 28 targhe per ricordare chi non tornò dai lager, a Empoli gli otto deportati erano tutti sfollati livornesi

Le pietre d’inciampo a Firenze

La Toscana non dimentica le vittime della Shoah. Il progetto ‘Pietre d’inciampo‘ prosegue in queste due settimane che separano dal giorno della memoria, il 27 gennaio. A Firenze e a Empoli saranno installate le targhe a ricordare chi non è tornato dai campi di concentramento.

Le 28 pietre d’inciampo a Firenze

A Firenze sono ben 28 le ‘Pietre d’inciampo‘ realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig. Il progetto, voluto dalla Comunità ebraica di Firenze e dal Comune, ha preso vita nel gennaio del 2020. Demnig produce piccole targhe di ottone incastonate su cubetti di cemento che vengono incassati nel selciato di fronte all’ultima abitazione della vittima.

La prima posa alle 9 di mercoledì 11 gennaio in piazza Indipendenza 5 in ricordo di Bruno Cagli alla presenza dell’assessore alle Memoria Maria Federica Giuliani, dell’artista Demnig, dei componenti ‘Comitato per le Pietre d’inciampo‘ e con la partecipazione degli studenti dell’Istituto alberghiero Saffi.

Le ‘Pietre d’inciampo’ sono piccoli monumenti – ha sottolineato l’assessore Giuliani – un patrimonio di memoria collettiva e condivisa, per ricordare alcune delle pagine più buie della nostra storia. E per restituire nome, luogo e dignità a ciascuno delle migliaia di uomini e donne della nostra città scomparsi nei lager“.

Le nuove targhe per gli sfollati livornesi

A Empoli si è scelto di ricordare otto deportati, sfollati livornesi, con la messa in posa delle ‘Pietre d’inciampo’. Perché non importa se non fossero di origine empolese ma qui, in questa città, furono arrestati brutalmente e portati a morire.

Benedetti Dino, Bertellotti Pierino, Calore Ermanno, Catanzano Alfredo, Nigiotti Alfredo, Pensabene Angelo, Rogai Giosellino, Rogai Walde, questi i loro nomi, sono tornati a casa con la messa in posa delle pietre d’inciampo a loro memoria.

Alla giornata commemorativa hanno partecipato Brenda Barnini, sindaca di Empoli; Simone Lenzi, assessore alla cultura del Comune di Livorno; Gunter Demnig; Roberto Bagnoli presidente ANED Empolese Valdelsa, alla presenza di studentesse e studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado.

A Largo della Resistenza, luogo scelto dall’amministrazione comunale per la posa delle otto pietre d’inciampo, studentesse e studenti dell’Istituto Calasanzio e Santissima Annunziata di Empoli hanno ricordato le storie di vita degli otto cittadini deportati.

I loro interventi sono frutto di un percorso formativo specifico, ritagliato all’interno del progetto comunale ‘Investire in democrazia’, dedicato a 7 classi delle scuole superiori empolesi. Questa formazione è stata realizzata dalla cooperativa Meta finanziata da Unicoop Firenze, mentre le pietre e la loro messa in opera sono a carico del Comune di Empoli.

Le letture sono state accompagnate da intermezzi musicali a cura dei musicisti del Cam (Centro Attività Musicali) di Empoli.

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