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Una mostra a Palazzo Blu a Pisa celebra Igort il “creatore di mondi”

L’esposizione “Igort. Attraversare le forme” aperta fino al 10 settembre a Palazzo Blu a Pisa, tenta di raccontare 45 anni di attività e creatività di un artista poliedrico e cosmopolita

Illustratore, fumettista, grafico, regista, musicista sperimentale, fondatore di una casa editrice la Coconino Press (e poi Oblomov Edizioni) e direttore di Linus il più importante mensile italiano dedicato al fumetto.

Igor Tuberi in arte IGORT è un talento poliedrico e cosmopolita, un creatore di mondi, quando prende il pennello in mano e inizia a tracciare disegni lo fa senza limiti e senza confini.

Le sue storie sono state tradotte in tutto il mondo e Igort che ama definirsi “un architetto che traccia ponti” è stato il primo occidentale a lavorare nell’industria del manga giapponese.

Il curatore Giorgio Bacci ha dichiarato “Igort è sicuramente tra gli intellettuali e artisti più interessanti della scena contemporanea, in grado di contaminare e unire con racconti fantastici e fumetti realistici mondi e generi letterari apparentemente lontani tra loro nello spazio e nel tempo, passando dal Giappone all’Ucraina, da Napoli a Bombay, dagli Stati Uniti alla Russia. Il fumetto diventa il filtro poetico attraverso cui passa un’acuta riflessione sui mezzi artistici e sul senso della Storia, coinvolgendo il lettore in un serrato dialogo visivo e letterario.”

La mostra

L’esposizione “Igort. Attraversare le forme” aperta fino al 10 settembre a Palazzo Blu a Pisa, tenta di raccontare 45 anni di attività e creatività di un artista che è riuscito a spaziare sia geograficamente che stilisticamente attraversando, appunto, molteplici generi letterari.

Si va dal reportage dei Quaderni (Giapponesi, Ucraini, Russi), il giallo-poliziesco dell’Alligatore e di Sinfonia a Bombay, il noir di 5 è il numero perfetto, il biografico di Fats Waller e Parole di Chandler.

L’esposizione prende il via con una sala dedicata a “5 è il numero perfetto” il noir che è riuscito a trasformare in film, dirigendo nel 2019 lui stesso Toni Servillo e Valeria Golino.

Fats Waller immerge il lettore in un’affascinante atmosfera jazz, ricordando una delle passioni di Igort, la musica appunto, che determina la struttura sintattica del volume.

IGORT

Brillo. La guerra degli ovetti funziona da cerniera di collegamento tra universi lontani, trasportando e rivisitando il personaggio di Yuri nel mondo occidentale dominato da una guerra insensata, vista attraverso la lente distopica della Nuova oggettività tedesca.

La mostra si chiude con due sale dedicate ai meravigliosi Quaderni giapponesi che invitano a riflettere sull’incontro di culture e sul linguaggio logo-iconico del fumetto, frutto dell’unione inscindibile tra immagine e scrittura.

Il criterio di fondo seguito nella scelta del materiale è stato dunque quello di restituire allo spettatore, nei limiti del possibile, la varietà e molteplicità di tecniche, generi e stili adottati da Igort nel corso degli anni.

Come spiega l’artista: “se mi guardo indietro vedo che ho disegnato con tutte le tecniche: olio, acrilico, matite colorate, grafite, carboncini, gessetti, acquerelli, ecoline, acquerelli Radiant, colori a cera, smalti. E su tutti i supporti, dal vetro alla carta, liscia, porosa, porosissima, carta da lucido, carta millimetrata, ai fogli di nylon per arrivare allo spazio luminoso di uno schermo di computer”.

Informazioni sull’evento:

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