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Ivano Marescotti si confessa a Montecatini: “Sono nel terzo tempo della mia vita, ora ho voglia di fare altro”

L’attore italiano, dalla carriera internazionale, interprete del noto Dr. Randazzo di “Johnny Stecchino”, è stato premiato nel corso della 72esima edizione di Italia Film Fedic – Mostra del Cinema di Montecatini

Ivano Marescotti

La consegna dei premio alla carriera all’attore Ivano Marescotti – insieme a quello al documentarista Franco Piavoli –  è stato uno dei momenti principali della 72esima eidzione di Italia Film Fedic – Mostra del Cinema di Montecatini, che si svolta dal 22 al 26 giugno nella cittadina termale toscana. Attore dall’intensa carriera, regista teatrale, insegnante di recitazione e drammaturgia, Ivano Marescotti ha iniziato a calcare le scene nel 1981, e dal 1985 ha preso parte agli spettacoli di importanti compagnie nazionali lavorando, tra gli altri, con Giorgio Albertazzi, Leo De Berardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Valerio Binasco. L’esordio al cinema avviene nel 1989, anno nel quale prende il via una carriera composta da oltre 120 tra film, cortometraggi, serie TV e Fiction RAI e Mediaset, a fianco di registi del calibro di Silvio Soldini, Roberto Benigni, Ridley Scott, Anthony Minghella, Klaus Maria Brandauer, Marco Risi, Pupi Avati, Carlo Mazzacurati, Marco Tullio Giordana, Antonio Fuqua, Giulio Base e Gabriele Muccino. Memorabile il suo ruolo dell’assicuratore dr. Randazzo nel film di Roberto Benigni, Johnny Stecchino, tra le sue partecipazioni più prestigiose, quelle nei film Hannibal, di Ridley Scott e Il talento di Mr. Ripley, di Anthony Minghella, mentre tra le più spassose, quelle nei film di Gennaro Nunziante, con Checcho Zalone, Cado dalle nubi e Che bella giornata.

Il premio alla carriera a Italia Film Fedic – Mostra del Cinema di Montecatini, si aggiunge al suo palmarès già ricco di riconoscimenti, tra cui due Nastri d’Argento (Assicurazione sulla vita, 2003, di Tomaso Cariboni e Augusto Modigliani; A casa tutti bene, 2018, di Gabriele Muccino).  Ma oggi, Ivano Marescotti ha deciso di ritirarsi dalle scene: “Sono nel terzo tempo della vita, arrivato ai settant’anni, ho voglia di fare altro – ha dichiarato -.  Con grande sorpresa nel mondo dello spettacolo, nel febbraio di quest’anno, l’attore romagnolo ha deciso  di dedicarsi esclusivamente al “Teatro Accademia Marescotti” che dirige a Ravenna, dal 201,6 per la formazione di attori e attrici, aperto a tutti. Ma, al tempo stesso, è anche convolato a nozze con la sua compagna Erika, sposandosi a fine marzo nel suo piccolo Comune di nascita, Villanova di Bagnacavallo in provincia di Ravenna, con una cerimonia celebrata interamente in dialetto romagnolo.

“Mi danno premi alla carriera – ha dichiarato dal palco del Cinema Imperiale, intervistato dal direttore artistico Paolo Micalizzi – e questo, immagino, significhi che questa carriera sia ormai finita. Ho iniziato a fare l’attore molto tardi, ho conosciuto più di 100 registi, altrettanti a livello teatrale, più di 120 film, spaziando dal comico al drammatico. C’è un terzo tempo della vita, fino a 70 anni ho fatto quello che ho fatto e resta lì, ora ho altre idee per la testa”.

A proposito del suo modo di essere attore, ha dichiarato: “Come attore devi rendere credibile la battuta, il regista non può dirti come recitare. Lui è Dio, può decidere se farti morire oppure no, ma l’attore è colui che crea il personaggio. Oggi l’America – dove ho girato alcuni film importanti – soffre di questo handicap moralistico del politicamente e socialmente corretto. Se in un film mi chiamano per fare la Regina di Inghilterra io la faccio. Se cominci a dare un giudizio sul personaggio sei già fuori strada. Per esempio, io ho interpretato un nazista, un ruolo cattivissimo, non ho dato giudizi su quel personaggio. È una bugia chi dice che ha sentito dentro questo personaggio. Recentemente Tom Hanks, grandissimo attore, ha detto che non rifarebbe Philadelphia perché quel ruolo deve farlo un gay. Io non sono d’accordo: l’unica dote indispensabile dell’attore è la disponibilità ad entrare in quel personaggio ma senza dare giudizi”.

Italia Film Fedic – Mostra del Cinema di Montecatini ha previsto due le sezioni competitive, realizzate grazie ai direttori artistici Gianluca Castellini e Paolo Micalizzi, sotto la guida del presidente Fedic, Lorenzo Caravellosi: Fedic Short, alla quale hanno partecipato i cortometraggi, durata massima 20’, prodotti dopo il 1 gennaio 2020 da autori Fedic; e Fedic Scuola, per la quale sono state ammesse le opere di autori Fedic, realizzate anch’esse dopo il 1 gennaio 2020 e dalla durata massima di non oltre 20’, con progetti  video-cinematografici, realizzati con il coinvolgimento di scuole di ogni ordine e grado. A partecipare alla competizione sono state le opere scelte da due apposite commissioni: la Giuria di Fedic Short è stata composta da tre esperti cinematografici e presieduta dal critico cinematografico e docente universitario Valerio Caprara; l’altra, di Fedic Scuola, è stata invece presieduta dall’attrice Sarah Maestri. Ai primi classificati è stato assegnato il Trofeo artistico Italia Film Fedic. Le opere selezionate sono state proiettate al Cinema Imperiale di Montecatini Terme, insieme ad alcuni cortometraggi provenienti dalla Rete REFF, i Festival aderenti alla Fedic. Alle terme Le Tamerici si è inoltre tenuta una mostra di manifesti e foto di film, dedicate a Pier Paolo Pasolini, nel centenario dalla nascita.

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