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L’appello di Mattarella da Pisa: “Contrastare la deriva antiscientifica”

Il Capo dello Stato ha partecipato all’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 dell’Università, il 678/mo dalla sua fondazione

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Pisa

Un appello a contrastare una “deriva antiscientifica che si registra un po’ ovunque, anche nel nostro paese, sia pure in piccole dosi, che porta a bloccare il futuro e riportare tutto al passato“: così il Capo dello Stato Sergio Mattarella durante la sua visita a Pisa in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 dell’Università di Pisa, il 678/mo dalla sua fondazione. Il presidente è arrivato al Palazzo della Sapienza a Pisa, sede storica dell’Ateneo da poco ristrutturata, prima tappa della sua visita nella città della Torre pendente. Davanti al Palazzo Mattarella ha salutato il governatore toscano Eugenio Giani, il sindaco di Pisa Michele Conti, il presidente della Provincia pisana Massimiliano Angori che lo attendevano all’esterno della Sapienza. Il presidente della Repubblica ha poi raggiunto la Palacus per l’inaugurazione dell’anno accademico. Un centinaio i manifestanti ‘No Green pass’ che hanno manifestato in piazza Martiri della Libertà a Pisa contro l’obbligo della carta verde nel giorno della visita in città del Presidente della Repubblica.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Pisa

La comune cultura d’Europa nasce in larga misura dalle sue università. Soprattutto da quelle sorte dopo l’anno mille, che hanno creato un tessuto di interscambio su cui si è impiantata la comune civiltà europea. Tra queste anche l’Università di Pisa” ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A fronte della “deriva antiscientifica” Mattarella ha aggiunto che “noi dobbiamo molto alla scienza. Abbiamo passato un periodo lungo, che non dobbiamo dimenticare, anche per rispetto ai morti. Tutto questo è alle spalle perché la scienza ci ha consegnato i vaccini, perché le misure di distanziamento e le mascherine hanno sconfitto, o almeno speriamo di averlo fatto, il contagio. Siamo ripartiti, aprono le università, le scuole, l’industria lavora a pieno ritmo, la crescita del paese supera le speranze, e crescono ogni giorno i posto di lavoro, le prospettive incoraggianti. Il Paese è ripartito e torna a respirare e a vivere. Lo dobbiamo alla scienza e al senso di responsabilità dei nostri cittadini. Non possiamo perdere questa occasione, dobbiamo collocarla a frutto, condurla a buon risultato”.

Il presidente si è detto sorpreso e addolorato che proprio adesso che “vediamo una ripresa incoraggiante, economicamente, socialmente, culturalmente, proprio ora esplodono fenomeni e iniziative con atti violenza di aggressiva contestazione, quasi a volere ostacolare la ripresa del Paese e che deve esser condotta a buon fine con fatica e con impegno“.  A proposito dei comportamenti violenti ha aggiunto che “creano allarme, o meglio tristezza, non molto allarme perché si infrangono contro la determinazione, il senso di responsabilità civile della stragrande maggioranza dei nostri concittadini. Questa è la vera forza del nostro Paese, il senso civico che la nostra gente pone in essere. Di questo senso civico gli atenei sono un punto di formazione, per questo è importante quanto fanno” ha concluso il presidente.

II ministro dell’Istruzione e della ricerca Maria Cristina Messa intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico ha ricordato che “l’università può nuovamente proporsi a essere un ascensore sociale, accessibile e inclusiva, capace di prendersi cura di ogni singolo studente. Per fare questo occorre costruire una robusta alleanza tra università, ricerca e società. Un’alleanza fondata sulla consapevolezza che l’università e la ricerca sono beni comuni, patrimonio sociale da tutelare, promuovere e sostenere. E che va generato costantemente per evitare ogni forma di degenerazione e rafforzarne la strategicità e l’utilità per l’intera“.  “E’ urgente e necessario che le università tornino a essere frequentate e vissute. E non si tratta solo di riaprire le sedi ma di riavviare un nuovo corso, consapevoli di alcuni forti segnali come la discussione della norma sul preruolo, gli impegni governativi sulla ricerca e alta formazione, l’avvio dei primi bandi. Siamo a un cambio di passo, frutto di una visione qualitativa, non quantitativa dell’Università. Occorre perciò che le università sappiano dare risposte forti” ha concluso Messa.

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