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Le montagne russe di Larissa: dal record del mondo allo stop. “Il futuro? La pedana e voglio godermi la vita”

Due assi dell’atletica come genitori:  Fiona May e Gianni Iapichino. Oggi è primatista mondiale nel salto in lungo, ama la moda e ricorda con sofferenza i due anni in dad. “Ora voglio migliorarmi come atleta”

Larissa Iapichino

Alle spalle un record del mondo e un grido di dolore. Larissa Iapichino ha diciannove anni e nessuna paura. Le Olimpiadi sono saltate per un brutto infortunio ma lei guarda avanti e alla rinascita in pedana, dove è stata capace di saltare, da under 20, là dove nessuno mai.

Il 2021 per me è stato un anno bipolare. L’infortunio mi ha chiuso la porta a Tokyo, ma l’emozione che ho provato dopo il salto da record è stata qualcosa di mai provato prima, una sensazione così forte di felicità che ha riempito la mia vita.

C’è quel grande rimpianto, però…

Che fa parte del gioco. La forza che mi ha trasmesso la famiglia però mi ha convinto a non abbattermi troppo. A ogni atleta può capitare un incidente di percorso. E’ importante reagire.

Certi stop forzati ti aiutano a fortificarti, a crescere come persona e come atleta

E avere due genitori come Fiona May e Gianni Iapichino, che è anche il suo allenatore, di sicuro le ha dato una mano.

Loro mi hanno trasmesso fiducia e speranza. Lo hanno fatto dall’alto della loro esperienza. Alla fine sono convinta che certi stop forzati ti aiutino a fortificarti, a crescere come persona e come atleta.

Avere un padre che ti allena rende le cose più semplici oppure c’è il rischio d mescolare lavoro e sentimenti?

Con lui mi sono sempre trovata bene. E’ intelligente, ho una grande fiducia in lui, sia a livello personale che sportivo. Mi ha seguita fin da bambina, quando veniva a vedere le gare. E’ chiaro che ogni tanto un padre e una figlia sul campo di allenamento inciampino nel loro rapporto. Ma mi ritengo davvero fortunata ad avere mio padre come allenatore.

Un anno alle spalle e il 2022 davanti agli occhi. Dove vuole arrivare Larissa Iapichino?

Prima cosa voglio tornare a saltare perché in pedana mi sento davvero felice. Come ragazza voglio sorridere e godermi la mia vita insieme agli amici e alla mia famiglia. E vivere le mie passioni, salto in lungo a parte.

Sono matta per la moda. Tutta colpa di mia madre, che da quando ero piccola mi portava alle sfilate

Passioni del tipo?

Sono matta per la moda. Tutta colpa, lo dico scherzando, di mia madre, che da quando ero piccola mi portava alle sfilate. Tra l’altro che io qualche volta ho sfilato in passerella.

Firenze è la sua città. Riesce a viverla come vorrebbe?

Firenze non è solo la mia città, è una mia passione. Appena posso vado in piazza della Signoria e ci giro intorno per alzare gli occhi e guardare le sue meraviglie: Palazzo Vecchio, gli Uffizi….

E la Toscana?

Una fortuna avere tutto a a portata di mano. L’arte, il mare, le colline. Vabbè, cosa dire di questa terra. Posso solo aggiungere che Siena e l’Argentario sono le mie mete preferite.

Certo che per voi ragazzi questa pandemia è stato uno stress che ha lasciato tracce profonde in molti di voi.

Già. Non è stato semplice per nessuno. Se ripenso che ho fatto gli ultimi due anni di liceo in dad ancora mi vengono i brividi addosso. Una vera sofferenza. Per una che ama la socialità come me era dura accettare di non vedere i miei compagni e anche quando siamo tornati in presenza comunque era tutta un’altra storia. Inevitabile.

Desidero diventare sempre un po’ meglio di come sono ora. Vorrei avere questa voglia sempre nella mia vita

Al 2022 cosa chiede Larissa Iapichino giovane primatista mondiale under 20 del salto in lungo indoor?

Voglio migliorarmi. Ma non parlo solo di misure in pedana. Crescere come atleta, anche dal punto di vista caratteriale, perché in gara c’è pressione, tensione, non è come in allenamento. E, comunque, io sono così: desidero con tutto il cuore diventare sempre un po’ meglio di come sono ora. Vorrei avere questa voglia sempre, nella mia vita. Anzi, sono convinta che sarà così.

Un’ultima  domanda, Larissa. Inevitabile. Dalla mamma ha ereditato?

Sicuramente la determinazione, la testardaggine.

E da suo padre?

Saper accompagnare il lavoro e il sacrificio sempre a una spensieratezza capace di rendere tutto più leggero.

Un bel mix.

Sono una ragazza fortunata, per questo amo sorridere.

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