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“Le proprietà dei metalli”, set in Toscana per il film di Antonio Bigini

Tra Sestino, Badia Tedalda e altre location della provincia di Arezzo, il set del film è finalmente al lavoro, dopo una lunga fase di progettazione e preparazione, iniziata nel 2018. Al centro del film la storia di un bambino, con delle doti speciali, che attirano l’attenzione di parapsicologi

Film Le proprietà dei metalli - © RMphotostudio

Si intitola Le proprietà dei metalli, il film scritto e diretto da Antonio Bigini, prodotto da Claudio Giapponesi per Kinè società cooperativa, in collaborazione con Rai Cinema, e sostenuto da Toscana Film Commission nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, che si sta girando in questi giorni in alcune location in esterno, in paesaggi naturali, nella provincia di Arezzo. Ad essere interessate sono le location di Case Barboni nel comune di Sestino, all’interno del Parco Sasso Simone e Simoncello, il cimitero di Petrella Massana, nello stesso Comune, e in alcune zone boschive nel Comune di Badia Tedalda. Si tratta angoli che non rientrano nei consolidati percorsi turistici della Toscana, ai confini con territori di altre regioni, ma con dei paesaggi suggestivi e dal forte impatto visivo, che si attagliano alla storia raccontata dal film.

Al centro de Le proprietà dei metalli, una storia ambientata negli anni ’70: in un paesaggio montano, tra Toscana e Emilia-Romagna, vive Pietro, un bambino che sembra essere dotato di capacità misteriose, come piegare i metalli con un solo tocco. Un parapsicologo comincerà ad indagare su di lui: gli esperimenti porteranno il bambino a contatto col mondo invisibile, dove le leggi della fisica lasciano il passo alla sfera dell’irrazionale e delle emozioni nascoste. Un’ambientazione storica non casuale: negli anni ’70 dello scorso secolo, infatti, quella che da poco era stata definita una vera e propria scienza, la parapsicologia, aveva conosciuto a livello internazionale – e anche in Italia – una stagione di intensi studi e ricerche. Una stagione che si era protratta fino agli anni ’80, per poi essere via via relegata ad pochi centri di ricerca, alcuni dei quali – pochissimi – negli Stati Uniti, sono ancora attivi.

Dopo una lunga fase di progettazione e preparazione, iniziata nel 2018, con un ulteriore allungamento dei tempi a causa della pandemia, e dopo la vittoria del “Bando Fistion 2020” di Toscana Film Commission, il film finalmente in questi giorni batte i suoi ciak, a Sestino, nella provincia di Arezzo e in altre location toscane, che andranno a riguardare anche territori dell’Appennino tosco-romagnolo.

Le proprietà dei metalli – dichiarano dalla produzione – è una fiaba dalle tinte fosche, liberamente ispirata a una storia vera: la vicenda dei cosiddetti “minigeller”, bambini con dei supposti poteri psicocinetici, studiati sul finire degli anni Settanta da due professori universitari italiani. Un film che vede protagonista una famiglia, radicata nella storia e nel paesaggio dell’Italia centrale, le cui vicende sono raccontate con ingredienti fantastici”.

Il film, scritto e diretto da Antonio Bigini, si avvale del direttore della fotografia Andrea Vaccari, della scenografia di Paola Bizzarri, dei costumi di Bettina Pontiggia e del trucco di Paolo Manciocchi.
Nel cast del film, Antonio Buil Pueyo, David Pasquesi, Enzo Vetrano, Marco Cavalcoli, Cristiana Raggi, oltre a un gruppo di piccoli attori e non professionisti: Martino Zaccara (nel ruolo di Pietro), Lucia Giuliani (nel ruolo della nonna) Edoardo Marcucci, Pietro Arcangeli, Christian Dei e Sara Santamaria.

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