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Tre libri per la quarantena: i consigli dello scrittore Valerio Aiolli

Continua la nostra rubrica dove gli autori toscani suggeriscono romanzi o saggi con cui affrontare questo periodo di isolamento sociale

Valerio Aiolli

Abbiamo superato il giro di boa di un mese di quarantena e mentre la curva dei contagi scende lentamente e la primavera esplode fuori dalle nostre case potrebbe essere diventato complicato resistere nel nostro fortino. Se come diceva Emily Dickinson non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane, adesso può che mai abbiamo bisogno di leggere.
Per questo abbiamo chiesto agli scrittori toscani di consigliarci 3 libri per la quarantena: letture che ci aiutino a passare il tempo, volare con la fantasia, ma anche capaci di rincuoraci e insegnarci qualcosa.

Dopo i consigli di Vanni Santoni e quelli di Simona Baldanzi oggi è la volta di Valerio Aiolli. Lo scrittore fiorentino esordisce al romanzo nel 1999 con Io e mio fratello (e/o) con cui vince il Premio Fiesole e arriva nella dozzina del Premio Strega, un successo che ripete lo scorso anno quando si classifica nella dozzina con Nero Ananas (Voland), dove ricostruisce i cinque anni che vanno dalla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 alla strage della Questura di Milano del 17 maggio 1973, intrecciando realtà storica e finzione per raccontare un periodo oscuro della storia italiana.

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Per trascorrere il tempo con una lettura avvincente, Aiolli consiglia un libro a metà tra il reportage e ricerca storica: Il morto nel bunker. Indagine su mio padre di Martin Pollack (Keller).
“Un uomo va sulle tracce del padre, ufficiale della Gestapo durante il nazismo e morto in circostanze misteriose poco dopo la fine della guerra – spiega Aiolli – cerca di capirne i movimenti, le radici, i moventi. Nel far questo ci restituisce, con incredibile leggerezza visto il tema, lo scorcio di un’epoca buia, troppo spesso raccontata all’ingrosso, con semplificazioni e forzature. Forse non trova le risposte che cercava, ma mette a fuoco domande utili per tutti.”

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Tra le letture perfette per questo momento sospeso Aiolli consiglia I passi nel bosco di Sandro Campani (Einaudi), un romanzo ambientato in una piccola comunità dell’Appennino tosco-emiliano durante i giorni del taglio del bosco.
Una piccola storia in un piccolo paese appenninico raccontata con sensibilità per i personaggi e per gli alberi, i colori, gli odori – sottolinea Aiolli – un angolo di mondo dove osservare quel groviglio di passioni, pensieri, azioni e omissioni chiamato vita.”

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Infine Aiolli consiglia il romanzo Memoria della memoria della poetessa russa Marija Stepanova, edito da Bompiani, dove l’autrice cerca di ricostruire le vicende complesse e dolorose della propria famiglia.
“Di che cosa parliamo quando parliamo del nostro passato? Non tanto quello vissuto da noi direttamente, piuttosto la vita dei genitori, dei nonni, dei bisnonni. Riusciamo a ricostruire, a immedesimarci, a capire? O ci scontriamo, nonostante tutte le nostre buone intenzioni, con l’impossibilità di penetrare in un tempo che non è il nostro? Marja Stepanova, poetessa pluripremiata, si cimenta nell’impresa ardita di recuperare le esistenze comuni dei suoi predecessori vissuti nella Russia del secolo scorso – spiega Aiolli – nel farlo, produce una riflessione profonda e godibilissima sui limiti della nostra capacità di comprendere le vite che non sono la nostra.”

 

 

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