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Luoghi del cuore Fai, Raimo e Wertmuller indicano il Monte Pisano e San Galgano

Decima edizione del censimento nazionale del Fondo Ambiente Italiano. Si potrà votare online fino al prossimo 15 dicembre. Premi speciali per ‘i luoghi d’Italia sopra i 600 metri’ e per ‘i luoghi della salute’

San Galgano

I luoghi del cuore, quelli da salvare, quelli da far conoscere e visitare. I luoghi da tutelare e salvaguardare. Torna il censimento del FAI, il Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, iniziativa giunta alla sua decima edizione. Per la Toscana i testimonial – gli attori Renato Raimo e Massimo Wertmuller – hanno indicato rispettivamente il Monte pisano – colpito nel settembre 2018 da un incendio che ha distrutto 1.400 ettari di boschi –  e l’abbazia di San Galgano a Chiusdino vicino a Siena.

Fino al 15 dicembre i cittadini potranno votare i luoghi italiani che amano di più e che vorrebbero vedere tutelati e valorizzati. Due quest’anno i premi speciali: uno per i luoghi d’Italia sopra i 600 metri e l’altro, durante l’emergenza Coronavirus, dedicato ai luoghi storici della salute.

Per partecipare basta collegarsi al sito iluoghidelcuore.it e esprimere la propria preferenza. Sempre sul sito, gli attori e i conduttori testimonial della campagna presentano i loro personali luoghi del cuore. “Il mio luogo dell’anima – spiega Massimo Wertmullerluogo dello spirito perché non ho mai sentito tanta spiritualità tutta concentrata in uno stesso luogo, è a San Galgano, vicino Siena. Si tratta di una chiesa che Galgano costruì attorno alla sua spada come primo simbolo di cristianità con la sua elsa a croce che ancora è conficcata lì dal 1182″.

VIDEO: Renato Raimo, ospite di intoscanaincucina lo scorso gennaio ci ha parlato del Monte Pisano

Per l’attore Renato Raimo il Monte pisano “continua a essere il mio luogo del cuore anche oggi che ha ripreso a verdeggiare. Sulle sue pendici, oltre a borghi di rara bellezza, è inscritta la storia dell’uomo. Scegliere un luogo del cuore equivale non solo a farne conoscere l’esistenza ma soprattutto a richiamare alla necessaria e improcrastinabile manutenzione dell’opera per le future generazioni”.

Il nostro documentario sulla rinascita del Monte Pisano dopo l’incendio (riprese novembre – dicembre 2019)

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