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Un modello matematico per bloccare sul nascere epidemie e pandemie

Prevedere, limitare o evitare i danni di virus come il Covid-19 è possibile. A “leggere” e interpretare le dinamiche – e l’efficacia di lockdown e vaccinazioni – è un modello matematico studiato a Siena

Nuovi modelli matematici - © ThisisEngineering / Unsplash

Da Siena arriva la realizzazione di un modello matematico per comprendere meglio le dinamiche della pandemia e prevedere in anticipo gli effetti di misure come vaccinazioni e lockdown. Lo fa il gruppo di bioingegneria dell’Università di Siena che ha appena pubblicato sulla rivista “Journal of Biomedical Informatics” un modello a compartimenti per lo studio e la previsione degli effetti delle epidemie, con particolare attenzione alla pandemia da Covid-19 in Italia.

Prevedere le pandemie

“Possiamo guidare i decisori verso scelte ottimali”

Si tratta in particolare di un’estensione del cosiddetto modello Sird (Susceptible-Infected-Recovered-Deceased), in versione tempo-variante e stratificato per classi di età e sesso. “Questo modello può aiutare a comprendere meglio le dinamiche del fenomeno pandemico, per gruppi di età e sesso” affermano Paolo Barbini e Gabriele Cevenini, ordinari di bioingegneria a Siena. “Inoltre è in grado di prevedere in anticipo gli effetti di misure di contenimento quali le vaccinazioni o i lockdown e guidare così i decisori verso scelte ottimali che vadano ad agire sulle classi più infettive o più a rischio. L’uso dei modelli a compartimenti stratificati per gruppi di popolazione, combinato con tecniche di contenimento guidate e mirate, può rappresentare un sistema efficace per frenare tempestivamente, limitare i danni, o addirittura bloccare sul nascere, pericolose epidemie/pandemie quali quella del Covid-19 attualmente in corso“.

L’importanza dei dati

“È estremamente importante avere dati pubblici di buona qualità e soprattutto stratificati per gruppi di popolazione, per consentire a tale modello di esprimere al massimo le sue potenzialità” spiega Alessandra Cartocci, dottoranda di GenOMeC presso il dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Siena e primo autore dell’articolo. “I dati attualmente disponibili sono migliorabili e incompleti, tant’è vero che abbiamo dovuto filtrarli e ricostruirli in parte. In questo momento ci proponiamo di valutare gli effetti dei vari vaccini disponibili nei prossimi mesi. Le simulazioni del modello farebbero intendere che, se si adottano strategie ottimizzate, con l’attuale ritmo di vaccinazioni, la pandemia in Italia può essere totalmente azzerata tra fine di luglio e inizio di agosto 2021. In particolare, se si privilegia la tutela della salute, minimizzando i decessi, occorre completare le vaccinazioni in rigoroso ordine inverso di età. Se viceversa si vuole azzerare il prima possibile gli infetti, la strategia ottimale è più variegata e coinvolge vaccinazioni nelle classi dei più giovani (16-30 anni), intermedie (40-60) e più elevate di età (sopra i 90 anni)”.

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