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Mondo della ristorazione sempre più in rosa: Annie, Valeria e le altre

In Toscana una lunga tradizione di chef stellate: da Feolde (Enoteca Pinchiorri) e Piccini (da Caino) passando per una nuova leva di donne in cucina

Annie Feolde tra gli executive chef Alessandro della Tommasina e Riccardo Monco

L’alta cucina deve molto alla Toscana ma soprattutto a due delle chef più famose di sempre: Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri (tre Stelle Michelin) e Valeria Piccini del ristorante da Caino a Montemerano (due stelle Michelin).

Da Firenze e dalla Maremma più profonda le due chef hanno conquistato l’attenzione di giornalisti, addetti ai lavori e appassionati gourmet. A scia tante le donne che hanno conquistato il posto che meritano nelle cucine dei grandi ristoranti.

Annie Feold, la prima tristellata

Annie Feolde, forse pochi lo sanno, arrivò a Firenze per imparare l’italiano e fare la baby sitter ma il richiamo del sangue, la sua è una famiglia di albergatori, si fece sentire. In breve tempo si ritrovò a lavorare all’Enoteca Nazionale con Giorgio Pinchiorri.

Un bel primo piano di Annie Feolde

Il resto è storia: nel 1979 Pinchiorri acquistò l’Enoteca e Annie Feolde contribuì a costruirne il mito in cucina. Madame Pinchiorri è stata la prima donna ad aver ottenuto tre stelle Michelin nel mondo, Francia esclusa logicamente. Un risultato raggiunto nel 1993.

Valeria Piccini, dalla cucina di Caino alla Rossa

Valeria Piccini ha cominciato a muovere i primi passi nella cucina del ristorante del suocero Caino all’inizio degli anni Settanta. Usciva da scuola e si fermava a dare una mano alla mamma di Maurizio, oggi suo marito, ai fornelli.

Valeria Piccini

Sensibilità e talento puro l’hanno portata a raffinare sempre di più la sua cucina che recupera il meglio della tradizione rurale toscana e viene riproposta con eleganza innata. Fondamentale, come nel caso di Pinchiorri, la perfetta simbiosi tra cucina e cantina. Da Caino si fregia delle due stelle Michelin da 25 anni.

Karime Lopez, dal Messico all’Arno

Karime Lopez arriva dal Messico ma a Firenze ha trovato una nuova casa: da tempo era entrata a far parte della famiglia della Francescana di Massimo Bottura. Con Gucci Osteria ha avuto l’occasione di dimostrare il suo grande talento. Messi da parte gli studi d’arte ha trovato la sua dimensione ai fornelli.

Karime Lopez, Gucci Osteria da Massimo Bottura Firenze

La stella Michelin è stato il coronamento di un percorso che l’ha vista costantemente crescere e migliorarsi. Nella sua cucina la tradizione dell’osteria italiana si sposa con ingredienti e ricette da tutto il mondo. Oggi al suo fianco c’è il marito Takahiko Kondo: i due sono gli executive chef di Gucci Osteria.

Due donne alla guida della Bottega del 30

Brilla la stella Michelin anche sul piccolo borgo di Villa a Sesta dove Hélène Stoquelet e Nadia Mongiat, rispettivamente proprietaria e chef del ristorante La Bottega del 30, portato avanti il ristorante aperto nel 1987. Altre due donne che conosco i segreti del fine dining e tengono alto il nome della Toscana.

Nadia Mongiat e Hélène Stoquelet de La bottega del 30 – © Francesco Giorni

Silvia Baracchi, la chef orgogliosamente Etrusca

Una donna e una chef “orgogliosamente Etrusca“. A rivendicare le sue origini Silvia Baracchi che ha trasformato la cucina del ristorante il Falconiere a Cortona in un connubio perfetto tra raffinate composizioni e semplice toscanità.

Silvia Baracchi

Sfruttando i prodotti a km 0 della terra: la razza Chianina, il pesce del lago Trasimeno, i vini della cantina Baracchi e l’olio extravergine prodotto nel podere della tenuta. Una cucina ricca di sapori e personalità insignita da una stella Michelin.

La storia continua: Maria Probst, Katia Maccari, Deborah Corsi

Da Siena a Rignano sull’Arno dove Maria Probst insieme al marito Cristian Santandrea hanno ritrovato la loro dimensione a Torre a Cona dopo la chiusura dello storico stellato La tenda rossa. All’interno della tenuta che dal 1935 è di proprietà della famiglia Rossi di Montelera, nella limonaia i due cuochi conquistano il palato degli ospiti con una cucina di ispirazione toscana che esalta al meglio i prodotti del territorio, spesso a km0.

Maria Probst e Cristian Santandrea, executive chef Torre a Cona

A Chiusi Katia Maccari anima con tecnica e passione “I Salotti” del Patriarca, ristorante da anni sulla Guida Michelin Italia. La chef, che è nata a Montepulciano, confessa di essere stata ispirata per la sua cucina dalla nonna, la mamma e la Toscana. Una “rivelazione” che la dice lunga su come la tradizione, nelle mani di questa chef, sa rinnovarsi e stupire ogni volta come se fosse la prima.

Katia Maccari

In riva al Tirreno la chef Deborah Corsi è il cuore pulsante del ristorante La perla del mare. La sua cucina, delicata ed elegante, sa valorizzare al meglio il pesce azzurro: da “dimenticato” è tornato di grande attualità. Alcune sue reinterpretazioni di grandi classici, come il cacciucco e la triglia, hanno conquistato anche i foodies più esigenti.

Deborah Corsi con la palamita

Toscana la miglior Lady Chef d’Italia

Continua l’onda lunga per l’Unione regionale cuochi toscani. Dopo l’oro assoluto della squadra, ora è Lidia Lopez Sebastian a conquistare il primo posto guadagnando il titolo di Miglior Lady Chef Italiana. Lidia da Tenerife è sbarcata da alcuni anni a Lucca.

Lidia Lopez Sebastian

Tutta l’Associazione Cuochi Lucchesi è stata al suo fianco, dalla presidente Mariella Lencioni, alle colleghe Lucia Nardelli e Chiara Gambacorti. A sostenerla nelle prove decisive Stefano Cipollini e Mario Ragona di Scuola Tessieri.

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