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Paniere Istat, sempre più frutta e verdura bio nella spesa dei toscani

Coldiretti Toscana sottolinea il ruolo giocato contro la crisi dall’agricoltura biologica a livello regionale e l’ascesa dei mercati contadini

Toscana regina della spesa bio – © Stefano Ferrario/Pixabay

Toscana sempre più regina della spesa biologica. Non solo in termini di produzione e acquisti ma anche di nuovi canali di vendita: ad esempio i mercati contadini. L’ingresso di frutta e verdura bio nel paniere Istat vede la regione ai vertici nazionali per consumi. Una scelta che ha benefici effetti sia in termini di alimentazione e salute che di sostenibilità e risparmio energetico.

Nella lista di ortofrutta bio fanno il loro ingresso: arance, mandarini, limoni, banane, mele, pere, pesche, kiwi, pomodori da insalata, melanzane, zucchine, peperoni, carote, cipolle. Coldiretti Toscana approfitta dell’aggiornamento del paniere Istat, per la rilevazione dei prezzi al consumo nel 2023, e fa il punto sulla situazione a livello regionale.

I dati su spesa e agricoltura bio

I dati di Coldiretti Toscana dicono che quasi nove famiglie toscane su dieci (89%) hanno acquistato almeno una volta prodotti biologici nell’ultimo anno. La scelta è caduta spesso e volentieri sui mercati contadini: un fenomeno in ascesa (+ 5%).

La Toscana è la prima regione per incidenza di aziende biologiche (13,8%), la seconda a livello nazionale per incidenza di superfici (34,1%) e la terza per estensioni complessive con 225.295 ettari. Dal 2017 al 2021 l’exploit delle superfici complessive (+73%): si è passati da 130 mila ettari a 225 mila ettari. In netta crescita pure gli operatori (+170%): da 5.141 a 13.883 secondo l’Istat.

agricoltura bio

Il valore degli acquisti di prodotti biologici – dai dati di Coldiretti Toscana – si attesta a livello nazionale a oltre 3,9 miliardi di euro. La grande distribuzione rappresenta il canale di vendita principale. Il maggior incremento lo registrano le vendite (+5%) di mercati contadini, gas e piccoli negozi.

L’impegno di Regione e Campagna Amica

Secondo Coldiretti Toscana la spinta alla crescita dell’agricoltura biologica nella nostra regione è frutto principalmente di due fattori: “le ingenti risorse che la Regione Toscana, attraverso il Piano di Sviluppo Rurale ha investito in questi anni per favorire le conversioni dal convenzionale al biologico: alla luce degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell’Unione Europea e dell’aumento dei consumi che sono più che raddoppiati nell’ultimo decennio. Le aziende che partecipano ai nostri mercati di Campagna Amica. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Da modello di nicchia, l’agricoltura biologica è diventata un modello per il sistema nazionale e per i consumatori suggellato dalla recente approvazione della legge sul biologico da noi fortemente sostenuta”.

Il ruolo del bio nel periodo di crisi

L’agricoltura biologica, in tempi di crisi energetica, consente anche consistenti risparmi: Coldiretti Toscana sottolinea il taglio di un terzo dei consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive. Merito anche delle filiere corte e della rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas.

Si va dall’uso di sostanze naturali e 100% Made in Italy – spiega Coldiretti Toscana per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dall’estero, rincarati con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita. Significativo il potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto all’agricoltura tradizionale – sottolinea Coldiretti Toscanama in alcuni casi, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%“.

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