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Rigenerazione urbana, tre progetti di “qualità” per la Toscana

Tre progetti, 26 comuni coinvolti e un finanziamento potenziale di 45 milioni di euro. La Toscana ha scelto i candidati al “Programma innovativo per la qualità dell’abitare” del Ministero delle infrastrutture

Barga

“Dobbiamo pensare ai nostri territori come non solo come a spazi in cui abitare, ma come a luoghi in cui vivere”. Ne è convinta l’assessore regionale alla casa Serena Spinelli. “In Toscana abbiamo scelto di puntare sulla qualità della vita” aggiunge Stefano Baccelli, assessore regionale al governo del territorio. Insieme a loro, per parlare dei nuovi progetti di rigenerazione urbane che potrebbero far confluire sul territorio circa 45 milioni di euro, c’era anche il governatore Eugenio Giani. “Questi – ha detto – sono progetti di assoluto significato. E altri seguiranno”. Già, perché i progetti approvati e presentati nell’ambito del “Programma innovativo per la qualità dell’abitare” – e che riguardano tre aree territoriali, ovvero zone interne, costiere e periferie urbane – sono stati selezionati tra i 15 presentati alla Regione. In attesa della loro approvazione, il presidente Giani assicura “che anche per i dodici progetti non selezionati si troveranno altri canali di finanziamento”.

Il bando

Complessivamente, quindi, stiamo parlando di 3 progetti con 26 comuni della Toscana coinvolti per un potenziale finanziabile fino a 45 milioni di euro. I progetti riguardano gli ambiti territoriali dei comuni della cintura pisana, delle unioni dei comuni della Garfagnana e della Mediavalle del Serchio e di Calenzano e Sesto Fiorentino per la piana. Il bando era stato pubblicato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel novembre scorso. Da allora c’erano 120 giorni a disposizione delle regioni affinché presentassero tre proposte progettuali finalizzate alla rigenerazione urbana, alla qualità dell’abitare e alla riqualificazione del patrimonio esistente, comprensivo degli spazi comuni. La scadenza era fissata per il 16 marzo.

I candidati

La decisione è stata presa dalla Giunta regionale toscana, che proporrà al ministero i progetti “Cascina”, acronimo di “Comunità d’area e servizi di cooperazione intercomunale per un nuovo abitare” (predisposto dai comuni di Cascina, Crespina-Lorenzana, Lari-Casciana Terme, Vicopisano, Calcinaia e San Giuliano Terme); “Abitare la Valle del Serchio” (Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camporgiano, Careggine, Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vergemoli, Gallicano, Minucciano, Molazzana, Pescaglia, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Sillano Giuncugnano, Villa Collemandina); e infine il progetto “Nuove Ca.Se. Qualità dell’abitare e della coesione sociale” (Calenzano e Sesto Fiorentino).

I progetti

Ma cosa si andrà a realizzare nel caso fossero ottenuti i finanziamenti? Nel caso di “Cascina” siamo di fronte a una proposta che prevede, a partire soprattutto da una rifunzionalizzazione degli immobili di proprietà comunale, lo sviluppo di nuove forme di welfare per l’autonomia abitativa. Per ciò che riguarda “Ca.Se” il progetto parte dal presupposto che i comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino presentino caratteristiche omogenee. C’è poi da considerare che il processo di sviluppo urbanistico ha lasciato alcuni “spazi da ricucire”, alcune fragilità da sanare, che stanno alla base della strategia pensata dalle due amministrazioni nel presentare la loro comune proposta progettuale. Infine l’idea progettuale di “Abitare la Valle del Serchio” promuove processi di valorizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e la rigenerazione di spazi destinati ai servizi, localizzati in diciotto comuni della Valle del Serchio.

I criteri di valutazione

Alla Regione, che ha svolto il ruolo di soggetto aggregatore, sono giunte dai comuni con meno di 60 mila abitanti ben 15 proposte, che hanno costituito la base per elaborare i progetti per i quali presentare la domanda di finanziamento, premiando in particolare i concetti di “consumo zero” di nuovo suolo, sostenibilità ambientale, compartecipazione di soggetti pubblici, privati e sociali a più livelli. Le proposte saranno ora inviate alla Commissione nazionale, che valuterà l’assegnazione di finanziamenti fino a 15 milioni di euro per ciascun progetto. “Si tratta di tre proposte di indubbio valore e di qualità” fanno sapere dalla Regione. “Occorre adesso aspettare le decisioni della commissione nazionale incaricata di operare la selezione per l’ammissione al finanziamento”.

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