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Sant’Anna di Stazzema, morto il superstite Enrico Pieri. Giani: “Un testimone di libertà”

Sopravvissuto all’eccidio, era presidente dell’associazione Martiri. Il presidente della Regione: “Se ne va un pezzo di Memoria, che dobbiamo tenere viva”

Eugenio Giani e Enrico Pieri

Dopo una malattia, è morto Enrico Pieri, superstite dell’eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944. Nato il 19 aprile 1934, era presidente dell’Associazione Martiri Sant’Anna Stazzema e ha dedicato tutta la vita a far conoscere la strage donando all’associazione la sua casa d’infanzia, la stessa in cui fu sterminata la sua famiglia: i genitori, due sorelle, nonni, zii, cugini. Quel luogo di morte era così diventato uno spazio dove favorire incontri con le delegazioni di studenti e ricercatori che si recano a Sant’Anna per informarsi e approfondire la conoscenza storica di quegli eventi.

Enrico Pieri aveva 10 anni quando si salvò dallo sterminio. Era commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana conferito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La Repubblica Federale Tedesca lo ha insignito del cavalierato insieme ad Ennio Mancini, altro superstite della strage. In prima linea anche nelle scuole e quando le sue condizioni di salute erano ormai precarie non ha mai fatto mancare il suo importante contributo.

Il presidente della Regione, Eugenio Giani, lo ricorda come “un testimone di libertà, che ha ispirato tantissimi giovani che negli anni hanno ascoltato la sua storia. Se ne va un amico, se ne va un pezzo di Memoria della nostra regione che dobbiamo tenere viva”.

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