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Storico vivaio dell’Oltrarno diventa la prima garden kitchen di Firenze, nasce Orto San Frediano

Il progetto nasce da un’idea della chef Enrica Della Martira, già nota al grande pubblico per la partecipazione a Masterchef e propone una reale “garden to table experience”

Lungo via Pisana, nel cuore dell’Oltrarno, si nasconde dietro l’anonima facciata di un palazzo uno storico vivaio specializzato un tempo in piante grasse. Una delle tante attività fiorentine ad aver chiuso negli anni Ottanta. Per oltre tre decenni quest’area verde di 3500 metri quadri è rimasta a disposizione della famiglia Galli Torrini come spazio privato. Oggi viene restituito a nuova vita e alla città per ospitare la prima garden kitchen di Firenze: Orto San Frediano. Il progetto nasce da un’idea della chef Enrica Della Martira che della proprietaria Gabriella Torrini è la nuora. A Enrica, già nota al grande pubblico prima per la partecipazione a Masterchef e poi per essere diventata una dei volti di punta di Food Network, l’idea di creare una scuola di cucina di nuova generazione dove organizzare corsi collettivi e lezioni individuali. Orto San Frediano propone una reale “garden to table experience” che ha nella freschezza dei vegetali a chilometro zero il suo punto di forza.

Enrica della Martira e il suo staff di cucina

Il progetto, concepito durante i mesi del lockdown, ha visto il recupero del Giardino Torrini, nel rispetto del paesaggio e delle strutture storiche esistenti, e la sua trasformazione in un orto urbano in modo da consentire a chi frequenta i corsi della scuola di cucina di raccogliere gli ortaggi direttamente dal campo per poi trasformarli in piatti succulenti. Il progetto di recupero del complesso è stato reso possibile anche grazie ai contributi del Fondo europeo di sviluppo regionale finalizzato agli aiuti post Pandemia.

Orto San Frediano

Orto San Frediano conserva ancora oggi un uliveto con una trentina di esemplari ottocenteschi mentre la vite ricopre la facciata interna dell’edificio. La garden kitchen ruota intorno all’orto-giardino, disegnato dal vivaista Paolo Mati (Mati 1909) e destinato oltre che alle attività della scuola di cucina agli eventi privati. La cucina, arredata in maniera professionale, è stata allestita nella limonaia mentre le antiche serre sono state trasformate dall’architetto Tommaso Villa in luoghi destinati alla convivialità.

 

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