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Strage di Bologna 41 anni dopo, Nardini: “L’Italia e la Toscana non dimenticano”

L’assessora con delega alla cultura della memoria Alessandra Nardini oggi ha rappresentato la Regione alla commemorazione che si è tenuta nel capoluogo emiliano

Strage Bologna - © Enrico della Pietra

Era il 2 agosto 1980 quando alle 10.20 nell’affollata stazione ferroviaria di Bologna centrale esplose un ordigno che uccise 85 persone ferendone altre 200. Gli esecutori materiali di quello che è il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopo guerra sono stati individuati subito, ma i reali mandanti sono rimasti ad oggi sconosciuti.

L‘assessora con delega alla cultura della memoria Alessandra Nardini oggi ha rappresentato la Regione alla commemorazione che si è tenuta nel capoluogo emiliano, ha dichiarato “41 anni dopo Bologna, l’Italia, e la Toscana non dimenticano. Continuiamo a chiedere verità e giustizia anche oggi, nell’anniversario della strage di Bologna”. 

“È stato emozionante rappresentare la Toscana nel 41° anniversario della strage di Bologna. C’è stata una partecipazione straordinaria, un corteo che si è snodato lungo i sampietrini della memoria fino alla Stazione per restare in silenzio al fischio del treno alle 10:25 esatte, l’ora dell’attentato fascista che ha spezzato la vita di 85 persone distruggendo sogni, futuro, famiglie, amori. Leggere le loro storie, immaginare quanta vita avevano ancora da vivere, quanti progetti interrotti, stringe il cuore, provoca una commozione mista a dolore e rabbia”.

Per Nardini sono stateimportanti le parole del presidente della Repubblica in questa giornata e importante la presenza della ministra della Giustizia Cartabia, perché lo Stato deve essere in prima linea nel fare piena luce su quanto accaduto, ricostruire i fatti ed accertare le responsabilità. Commovente la partecipazione dei familiari delle vittime e significativa la commozione del sindaco della città Virginio Merola”.

L’assessora ha concluso così il suo commento: “ricordare, mantenere viva la memoria ed essere fisicamente presenti per sottolineare la propria vicinanza a chi, ancora, a distanza di 41 anni, porta sul corpo e nella testa le cicatrici. E’ un obbligo, per un rappresentante delle istituzioni. Per questo oggi anche la Toscana è qui e aspetta ancora, insieme ai familiari delle vittime e a tutto il Paese, verità e giustizia”.

 

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