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Toscana, niente processioni per la Domenica delle Palme. Le istruzioni dei vescovi

Non ci sarà la processione, ma nemmeno la lavanda dei piedi. Le funzioni religiose, che si svolgeranno in sicurezza, consentiranno di rientrare a casa nel rispetto del coprifuoco. Ulivo distribuito dai volontari

Ramoscelli d’ultivo - © the Bialons / Unsplash

Misure precauzionali anti Covid anche per le celebrazioni della Settimana Santa in Toscana. La Conferenza episcopale toscana fornisce infatti istruzioni sulle celebrazioni in base delle indicazioni della Cei. In una nota si spiega che in occasione della Domenica delle Palme non sarà consentita la processione ai fedeli, che potranno portare con sé il rametto di ulivo o di palma oppure gli sarà distribuito all’ingresso da volontari con i guanti.

Stop alla lavanda dei piedi

Per la Messa Crismale la partecipazione dei fedeli, si spiega, “va limitata in base alla facoltà o meno di spostamento tra comuni a seconda della zona sanitaria, oltre che in base alla capienza della chiesa secondo le regole del distanziamento”. Il Giovedì Santo dovrà essere omessa la lavanda dei piedi e, dove si prevede un’affluenza notevole di fedeli, il sacerdote potrà celebrare un’ulteriore messa. Tra le indicazioni anche la possibilità di celebrare la veglia pasquale “in tutte le sue parti”, terminando però in un orario che permetta ai partecipanti di rientrare nelle case in tempo per il coprifuoco.

Posti assegnati

“Il perdurare della pandemia ci costringe ancora al rispetto di norme e misure precauzionali”

Nel giorno di Pasqua poi i sacerdoti sono invitati a celebrare un numero di messe “in grado di corrispondere alla prevedibile affluenza dei fedeli nella chiesa”. Le celebrazioni della Via Crucis o di altri atti di pietà vanno organizzate in modo che i fedeli non si muovano dal posto loro assegnato. “A differenza di quanto abbiamo dovuto accettare, con sofferenza, un anno fa – si legge nella nota – quest’anno potremo avere la gioia di vivere in maniera comunitaria le celebrazioni liturgiche. Il perdurare della pandemia ci costringe però ancora al rispetto di norme e misure precauzionali: le chiese della Toscana sono pronte, come hanno saputo mostrare in questi mesi, a rispettare tutte le attenzioni necessarie, con senso di responsabilità, grazie all’impegno del clero e all’apporto generoso dei volontari”.

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