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Toscana prima in Italia per gli agriturismi in rosa

Storie, strategie ed economia circolare: le imprenditrici di Coldiretti raccontano i risultati ottenuti nel nome della sostenibilità

Erika Mugnai dell’Agriturismo Biologico Sant’Egle - © Agriturismo Biologico Sant'Egle

Toscana prima regione italiana per imprese agrituristiche al femminile. Ha il maggior numero di agriturismi condotti da donne con 1.734 strutture su 5.406 attive con una quota del 20% sul totale nazionale.

A dirlo sono Coldiretti Toscana e Donne Impresa Coldiretti sulla base dei dati forniti dalla Camera di Commercio di Firenze in occasione dell’iniziativa “L’agricoltura è già donna. Storie, strategie ed economia circolare” all’Innovation Center della Fondazione CRF a Firenze.

L’identikit delle aziende in rosa

Le imprese rosa in Toscana sono 12.291, una su tre (31,2%), in leggero calo nel 2021 (-0,7%) a causa del rallentamento della pandemia le imprese che conducono la rivoluzione ecologica nelle campagne dimostrando di saper coniugare la sfida con il mercato, la qualità della vita e la tecnologia, una spiccata sensibilità per la salvaguardia dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici, la promozione dei prodotti tipici e del territorio spingendo la multifunzionalità verso nuovi orizzonti.

Le donne guidano il cambiamento

Le imprese femminili hanno dimostrato, in questo delicato momento, di sperimentare di nuovi modelli di gestione dell’attività basati sulla valorizzazione degli scarti delle lavorazioni, e più in generale materiali second life, unito al bisogno di ridurre il consumo di suolo e le risorse energetiche come l’acqua non solo per una semplice ragione economica”  spiega Elena Bertini, Responsabile Donne Impresa Coldiretti Toscana.

Le donne guidano la transizione ecologica nelle campagne consapevoli dei cambiamenti climatici in corso e sono tra le più attive nel campo del biologico e dell’accoglienza dove conducono quasi un agriturismo su due determinando il nostro primato nazionale. “Sono proiettate nel futuro e rappresentano un modello sano, sostenibile, creativo ed etico” conclude Bertini.

L’eucalipto “riciclato” di Massaciuccoli

L’azienda rosa multifunzionale e sostenibile è stato il tema centrale del salone dell’economia circolare allestito durante l’iniziativa. Ecco Elena Giannini, imprenditrice di Massarosa: non voleva buttare le foglioline dell’eucalipto ottenute dalla pulitura dei rami che coltiva sulle rive del Lago di Massaciuccoli.

Così ha iniziato a distillarlo per trasformarlo in preziosi olii essenziali utilizzati. Con questi ha creato una linea di prodotti biologici destinati all’agricosmetica e alla detergenza naturale della casa commercializzata con il marchio Oligea.

Il marrone e una linea bio-cosmetica

Sempre da uno scarto di un prodotto prezioso, questa volta dal Marrone di Caprese Michelandelo, siamo nell’aretino, nasce la linea di bio-cosmetica di Mariateresa Baroni dell’azienda agricola Villa di Castro.

Dopo una fase di studio è riuscita a trasformare il marroncino, lo scarto buono del marrone, in una originale linea di creme per il corpo, viso, mani e viso e doccia crema. Oltre ai cosmetici naturali, Mariateresa produce anche il liquore alle castagne.

L’energy snack naturale

Brutta fuori, bella e soprattutto buona dentro la frutta di “Alta Mater” di Martina Pagnini di Montaione al confine tra Firenze e Pisa che con il suo lago artificiale ha ridotto a quasi zero i consumi di acqua.

Mele, susine, pesche ed albicocche non più utilizzabili per la vendita diretta non vengono buttate via ma valorizzate come energy-snack naturale. Attraverso un semplice processo di essiccazione meccanica la frutta viene disidrata e proposta ai clienti del mercato di Campagna Amica come cibo ad alto contenuto energetico in piccoli vasetti. E’ molto apprezzata tra gli sportivi.

La giardiniera salva spreco di Montemurlo

Non si butta via niente nemmeno all’azienda Felice Curcetti nel pratese, dove Silvia dal 2011 ormai produce, oltre ai sott’oli che commercializza nei mercati di Campagna Amica, la celebre “Giardiniera salva spreco di Montemurlo”. Gli ortaggi a fine mercato utilizzati per la giardiniera provengono anche delle aziende agricole confinanti.

Il ciclo perfetto del Canto di primavera

E’ il modello di fattoria autosostenibile l’esperienza che portano avanti al “Canto di primavera del sogno antico” le sorelle Gabriella e Stefania Michelozzi sui colli di Forrottoli nel comune di Quarrata.

Producono composte, latte, formaggi, uova, olio e tutto ciò che la mente può immaginare pensando a una fattoria, senza alcun genere di scarto. Perché anche le potature degli ulivi o delle viti, il manto delle pecore, la pelle delle mucche macellate, i noccioli delle olive hanno uno scopo.

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