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Un tour virtuale alla scoperta di tesori e segreti della maison Pucci

I capi iconici e le inconfondibili stampe del marchese Emilio si possono ammirare sul web in un giro tra le sale e gli archivi del marchio fiorentino

Un tour virtuale di Palazzo Pucci per scoprire i ‘tesori’ della maison. Lo storico edificio, residenza della nobile casata e precedente sede della maison fino al 2017, apre virtualmente le porte ai visitatori che possono curiosare nelle sale e perfino negli archivi. E’ la stessa Laudomia Pucci a raccontare episodi della storia familiare e curiosità. Attraverso foto, video e scansioni 3d si possono ammirare pezzi da collezione e abiti unici. Si pensi al celebro decoro a conchiglie e all’iconica stampa Vivara che diede il nome anche all’omonimo profumo.

Laudomia Pucci e il tour virtuale dell’Emilio Pucci Heritage Hub

Mio padre amava ripetere che era impossibile creare qualcosa di brutto in questo palazzo” ricorda Laudomia Pucci e in effetti curiosando nei diversi ambienti ci si trova circondati dal bello tra i decori e gli arredi delle varie sale e i progetti e i capi iconici nati dalla creatività del marchese Emilio. Dal giugno 2018 l’Emilio Pucci Heritage Hub ha come missione la promozione e la salvaguardia del marchio. Oggi l’hub è alla portata di tutti grazie all’esperienza sensoriale proposta sul web e alle scene ideate da Laudomia Pucci per ripercorrere l’allestimento. Il progetto di un tour virtuale è figlio della pandemia, l’idea si è fatta strada un po’ alla volta per consentire a tutti di poter ammirare la collezione.

In nessuna parte del mondo c’è un concentrato di arte e cultura, così intenso e stimolante, come a Firenze. Per questo abbiamo voluto riallacciarci alle radici del brand affrontando la nostra storia in chiave contemporanea. I talenti che abbiamo scovato per sviluppare questo progetto provengono da importanti scuole e offrono una prospettiva nuova e interpretazioni insolite. Se le persone non possono venire da noi, perché non andiamo noi da loro“, prosegue Laudomia Pucci che si è rivolta ai designer di Ecal, università di arte e design, per realizzare il progetto mentre la scelta meticolosa di ogni oggetto e ogni storia da raccontare è avvenuta dopo essersi consultata con il suo team e coinvolgendo anche gli studenti del Polimoda.

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