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Emilia Romagna, le testimonianze dei volontari in azione a Conselice

Prosegue la corsa contro il tempo per liberare dall’acqua le strade e le case di Conselice, il comune in provincia di Ravenna pesantemente colpito dall’alluvione

A distanza di una settimana dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna c’è ancora acqua nelle strade e nelle case, aziende, garage e negozi di Conselice, paese della provincia di Ravenna. L’allagamento riguarda oltre 3mila ettari, circa la metà dell’intero territorio comunale e uno dei motivi per cui risulta così lento il deflusso dell’acqua sta proprio nella conformazione del territorio. Il Comune si trova, infatti, in una conca lungo il canale di bonifica in destra del Reno e qui sono confluite le esondazioni dei fiumi Santerno e Sillaro. In questo sfortunato Comune della bassa Romagna stanno operando i volontari della protezione civile della Colonna Mobile della Regione Toscana per liberare strade e edifici dall’acqua e dai rifiuti e nel supporto alla popolazione con la consegna di pasti e beni di prima necessità. La situazione in cui stanno operando è veramente complessa: il comune è privo di luce elettrica, acqua potabile e connessione a internet, mentre le linee telefoniche funzionano con difficoltà.

Siamo circa un centinaio di volontari – ci racconta Andrea Ferrara, responsabile operativo di Anpas Toscana -. La nostra permanenza qui sul campo regionale gestito della Regione Toscana è su rotazioni di settantadue ore in modo da garantire sempre un presidio. Una volta che i volontari arrivano a Conselice, si registrano in segreteria e, in base alla specializzazione come elettricista, idraulico, cucina, manovalanza vengono smistati sulle varie attività da svolgere. Ci sono zone dove l’acqua arriva ancora ad un metro e mezzo, mentre altre parti del paese sono libere”.

© Anpas

Come Vab Toscana siamo tutti impegnati nella sorveglianza delle motopompe da diecimila e da novemila litri – prosegue Vilmo Martinelli, referente del campo per Vab Toscana – perché dobbiamo far defluire tutti i canali di scolo verso il fiume. L’obiettivo è quello di abbassare l’acqua perché qua da sola non ci va. Personalmente non mi era mai capitato di lavorare in una situazione del genere, non c’è fango, qui è proprio cresciuta l’acqua. Con il caldo di questi giorni sta poi iniziando tutto a marcire per questo è importante togliere l’acqua”. “Per quanto riguarda la gestione – ha aggiunto Martinelli -, quando siamo arrivati, era già tutto pianificato e quindi sapevamo cosa fare. Lo scenario è brutto. C’è acqua dappertutto. Ci sono strade dove dobbiamo seguire la striscia centrale della carreggiata perché l’acqua fa il pari con i campi, è tutta una distesa d’acqua”.

I volontari della Misericordia si stanno occupando della bonifica delle zone liberate dall’acqua, la cosiddetta “zona verde”. “Le persone stanno mettendo fuori tutto quello che è andato rovinato e che deve essere conferito in discarica – ha detto Fausto Casotti, volontario e coordinatore della Misericordia di Massa Carrara -. La nostra attività, in questo momento, è quella di bonifica delle aree in collaborazione Hera (l’azienda che in Emilia Romagna si occupa della gestione dei rifiuti, ndr). Abbiamo un piano di ammassamento con le indicazioni di dove portare le masserizie, poi passeranno loro per conferirle in discarica”.

© Vab Montemurlo

A Conselice stanno operando anche i volontari della Croce Rossa impegnati con la colonna mobile nazionale di Croce Rossa per il soccorso acquatico con i gommoni e volontari con la colonna mobile regionale della Toscana per il supporto alla popolazione. “Ci sono volontari che si occupano della produzione e distribuzione dei pasti. Altri stanno aiutando le famiglie di Conselice a svuotare le cantine. Altri ancora si stanno dedicando all’assistenza della popolazione per consegnare a casa delle persone pasti, acqua e medicine” ha commentato Andrea Marchi, delegato regionale per le operazioni di emergenza e soccorso della Croce Rossa Toscana.

Da una settimana in questo Comune della Romagna stanno operando volontari addestrati ad operare nelle emergenze, molti di loro hanno maturato esperienza durante le alluvioni di Aulla, Genova e di Benevento ma anche nei terremoti dell’Aquila e del centro Italia. “Quello che ci lega è il dare una mano alle persone. Siamo volontari, la nostra “paga” è il sorriso e la pacca sulle spalle o a volte le lacrime. Ogni volontario ha la divisa della propria associazione, ma con i colori che indossiamo, i mezzi che guidiamo con i lampeggianti accessi, riusciamo a portare un attimo di serenità alla popolazione che incontriamo” ha aggiunto Ferrara di Anpas.

© Anpas

Non mancano infatti le dimostrazioni di affetto. “Le persone stanno imparando a conoscerci – prosegue Marchi di Croce Rossa – e ad apprezzarci. C’è chi addirittura ci ha offerto il caffè fatto con la moka su un fornellino da campeggio mentre passavamo con il gommone”. Il caffè è il filo conduttore di molti incontri tra i volontari toscani e gli abitanti di Conselice. “Un piccolo episodio che è accaduto poco fa e che non nego mi abbia profondamente commosso è stata una signora anziana, rimasta sola in una casa completamente invasa dall’acqua e ormai vuota, che ci ha invitato a casa per offrirci il caffè. Ha condiviso con noi l’unica cosa che gli era rimasta, una confezione di caffè ancora sigillata. Ci siamo abbracciati e abbiamo pianto insieme. L’ho trovato un gesto potentissimo che va oltre la solidarietà. Ecco, sono proprio questi momenti che mi turbano positivamente e mi danno una carica e una motivazione che va oltre ogni cosa”, ha concluso Casotti della Misericordia.

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