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Zona rossa, alunni disabili in presenza. Cosa c’è da sapere sulle scuole chiuse in Toscana

Nella Toscana arancione ci sono 21 comuni in zona rossa. Chiuse tutte le scuole, ma laboratori e alunni disabili saranno in presenza. Nessuna deroga per figli di lavoratori dei servizi essenziali

Scuola vuota - © kyo azuma, Unsplash

A seguito delle decisioni prese venerdì scorso nell’ambito del Ceps – il comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica istituito dal presidente Giani – nel fine settimana le scuole dei comuni toscani in zona rossa e di quelli per i quali, pur non in zona rossa, è stata comunque disposta la chiusura di nidi e scuole, si sono attivate per garantire attività in presenza a favore delle alunne e degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, nonché quando sia necessario l’uso di laboratori.

Favorire l’inclusione

Il decreto varato dal presidente del consiglio il 2 marzo scorso dispone infatti che in queste aree sono sospese le attività dei servizi educativi per la prima infanzia (nidi d’infanzia e altri servizi 0-3), mentre le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado (dalla scuola dell’infanzia alle scuole secondarie di secondo grado) si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Resta però salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori (per le scuole) o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica delle alunne e degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali (per i servizi educativi per la prima infanzia e per le scuole di ogni ordine e grado).

Chiarimenti sulle deroghe

Non sono invece previste deroghe per attività a favore dei figli di lavoratrici e lavoratori dei cosiddetti servizi essenziali, un punto sul quale nei giorni scorsi era emersa la necessità di un chiarimento. L’assenza di un fondamento giuridico chiaro su questo punto, visto che il Dpcm non fornisce indicazioni sull’eventuale deroga (per la quale, secondo la Regione, non è mai intervenuta una disposizione che definisca quali sono i servizi essenziali), ha indotto l’assessore regionale all’istruzione, Alessandra Nardini, anche in qualità di coordinatrice della IX Commissione della Conferenza delle Regioni, a chiedere chiarimenti urgenti al ministero dell’istruzione, che ha chiarito come le deroghe sono solo quelle per l’uso di laboratori e per studenti disabili o con bisogni educativi speciali.

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