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Bluefishers: a Carrara arriva la campagna di Marevivo per ridurre il polistirolo in mare

Grazie al progetto che combatte l’inquinamento marino i pescatori della cooperativa Alta Marea hanno a disposizione cassette riutilizzabili e riciclabili e potranno dismettere quelle di polistirolo

Le cassette riutilizzabili del progetto Bluefishers di Marevivo

Ridurre l’inquinamento marino da polistirolo lungo il litorale apuano: è questo l’obiettivo del progetto “Blufisher” di Marevivo, che coinvolge le cooperative toscane della piccola pesca artigianale ed è stato illustrato oggi a Marina di Carrara.

Cassette riciclabili per i pescatori della cooperativa Alta Marema

Oggi a Marina di Carrara i quindici pescatori della cooperativa Alta Marea, grazie al contributo della Tuscany Environment Foundation, avranno a disposizione più di 500 cassette in polipropilene e potranno dismettere quelle in polistirolo. La consegna ufficiale si è svolta nella sala conferenze dell’Autorità portuale del Mar ligure Orientale.

“In Toscana con Bluefishers sono state coinvolte tutte le cooperative della piccola pesca artigianale. Marevivo, con il supporto dei finanziatori e la fiducia e la disponibilità dei pescatori, sta facendo tutto quanto in suo potere per contribuire a ridurre l’inquinamento da polistirolo – spiega Marina Gridelli di Marevivo Toscana – Adesso però anche le istituzioni al livello regionale e centrale devono fare la loro parte”.

Lotta alle microplastiche in mare

L’obiettivo del progetto infatti è sollecitare il Ministero dell’Agricoltura affinché limiti il numero di cassette in polistirolo in circolazione, sostituendole con cassette riutilizzabili e riciclabili. Nonostante l’Ue abbia introdotto normative contro la plastica monouso, attualmente né in Italia né a livello internazionale esistono leggi che vietano espressamente l’uso del polistirolo nel settore della pesca.

I frammenti delle cassette in polistirolo, una volta dispersi in mare, si degradano in microplastiche che danneggiano gravemente le specie e gli habitat marini ed entrano nella catena alimentare. “L’impiego delle cassette riutilizzabili in sostituzione di quelle in polistirolo può contribuire a ridurre in maniera drastica l’inquinamento marino, oltre ai costi che ne derivano in termini di smaltimento per l’intera comunità – aggiunge Angelo Batti della cooperativa dei pescatori Alta Mareaproprio perché il mare è la nostra principale fonte di reddito, siamo i primi a volerne preservare le risorse e l’equilibrio”.

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