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Lotta all’inquinamento marino: 2300 cassette green per i pescatori di Viareggio

Parte dalla Versilia la campagna BlueFishers dell’associazione ambientalista Marevivo per sostituire le cassette di polistirolo con quelle riciclabili

Le cassette riciclabili di Marevivo - © Marevivo

Una buona pratica ambientale per combattere l’inquinamento marino arriva da Viareggio con “BlueFishers”, la campagna nazionale dell’associazione ambientalista Marevivo nata per combattere i rifiuti da polistirolo che poi finiscono in mare,coinvolgendo i pescatori della piccola pesca artigianale nella sostituzione delle cassette di polistirolo con quelle riutilizzabili e riciclabili.

Coinvolta la Cittadella della pesca di Viareggio

È la cooperativa Cittadella della pesca di Viareggio, aderente a Confcooperative Fedagripesca Toscana, ad aver avviato il progetto a livello nazionale. “Siamo orgogliosi che questo progetto di Marevivo sia partito dalla nostra Toscana – sottolinea in Andrea Bartoli, vicepresidente e referente pesca di Confcooperative Fedagripesca Toscana – a noi piace fare, non chiacchierare e questo è il modo giusto di approcciarsi alla tematica ambientale. Il
polistirolo è uno dei rifiuti maggiormente presenti nel mare, in spiaggia e lungo le coste. Per questo BlueFishers è un progetto davvero importante. Marevivo si batte da tanti anni contro l’inquinamento marino da plastica e noi siamo appunto orgogliosi che tutto parta da Viareggio”.

Le cassette in polistirolo veranno quindi sostituite con quelle in plastica prodotte da DuWo e già in uso in diverse marinerie italiane, che una volta concluso il loro ciclo di utilizzo, potranno essere riciclate e trasformate in altre cassette o manufatti, dando loro nuova vita. Oltre a ridurre l’impiego del polistirolo per il pescato, la campagna di Marevivo vuole valorizzare il ruolo di sentinelle del mare dei pescatori.

Ridurre i rifiuti da polistirolo

Ogni anno infatti in Italia sono oltre 50 milioni le cassette monouso di polistirolo espanso utilizzate per il trasporto e la vendita della merce ittica, pari a circa 14mila tonnellate. A causa della sua dispersione incontrollata, dovuta all’abbandono volontario o involontario, ma anche alla fragilità del materiale stesso e al bassissimo tasso di riciclo dopo l’utilizzo, il polistirolo rappresenta uno dei rifiuti maggiormente presente nel mare, in spiaggia o lungo le coste.

“Al momento siamo partiti dalla sostituzione di 2.300 cassette di polistirolo, quelle nuove sono in plastica riciclabile – spiega Alessandra Malfatti, presidente della coop Cittadella della pesca – l’intenzione è quella di diffondere il progetto in tutta Italia. Siamo partiti rivolgendosi alla piccola pesca artigianale, ma vogliamo espanderci e far sì che si usino solo cassette di plastica. Significa cambiare modo di lavorare, cambiare cultura, ma tutto nel rispetto dell’ambiente. Oggi siamo in grado di iniziare un percorso veramente virtuoso che ci permetterà di ridurre drasticamente la presenza della plastica nella nostra filiera”.

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