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“Dissolvenze” al MAD Murate Art District in mostra le opere del duo Simoncini.Tangi tra scienza e poesia

Fino al 2 agosto al Mad Murate Art District una mostra che riflette sull’importanza dell’acqua simbolo della trasformazione grazie alle opere di Daniela Simoncini e Pasquale Tangi

Fino al 2 agosto il Mad Murate Art District a Firenze ospita la mostra Dissolvenze. Corrispondere al tempo, progetto espositivo del duo Simoncini.Tangi a cura di Valentina Gensini.

L’esposizione è nata da numerosi workshop e incontri tenuti dagli artisti con 3 diversi gruppi di giovani del territorio ed è allestita negli spazi della Sala Anna Banti, delle celle e della Galleria al primo piano.

Attraverso installazioni immersive e site-specific, Dissolvenze propone una riflessione poetica sulla porosità dei confini tra essere umano e paesaggio naturale, sull’interdipendenza tra i regni viventi, sul modo in cui il tempo si scrive nella materia e nelle sue impronte.

Simoncini.Tangi è il duo formato da Daniela Simoncini, artista e docente, e Pasquale Tangi, ingegnere e ricercatore. Lei si è formata all’Accademia di Belle Arti di Firenze e ha approfondito il rapporto tra arte, movimento e pratiche orientali; lui, laureato in Ingegneria Industriale e allievo del neurobiologo Stefano Mancuso, ha sviluppato un interesse per la relazione tra tempo, natura e sistemi viventi.

Insieme, intrecciano pratiche scientifiche e sensibilità poetica, in una ricerca in cui la materia diventa soglia, il tempo corpo, la natura soggetto attivo e generativo.

“Creare relazioni e connessioni tra le varie cose della natura e della cultura, dove l’acqua è l’elemento che unisce e lega ogni opera” ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini “Una mostra di due artisti, Simoncini e Tangi, che è un viaggio immersivo nella materia che cambia, nei segni del tempo impressi dalla natura, nei confini porosi tra essere umano e paesaggio. Un evento al Mad curato da Valentina Gensini che vuol far dialogare l’arte con un elemento chiave del territorio come l’acqua e il nostro fiume”.

“Il grande lavoro sul paesaggio fluviale urbano portato avanti in questi anni dal Progetto RIVA trova in questa nuova committenza artistica di MAD una risposta di straordinaria poesia – spiega Valentina Gensini, direttrice artistica di MAD – Simoncini Tangi, invitati a produrre un nuovo lavoro, fanno rivivere in modo poetico ed evocativo il Terzo Giardino di Studio ++, momentaneamente stravolto dall’impatto dei lavori di manutenzione delle rive del fiume per la gestione del rischio idrogeologico, qui omaggiato in una installazione multimediale fortemente evocativa. Il progetto, elaborato da Simoncini Tangi contemporaneamente ad un laboratorio permanente di giovani studenti, curatori, artisti e comunicatori del territorio, si propone come un atto poetico dedicato al coinvolgimento della cittadinanza, e in particolar modo delle giovani generazioni, rispetto alla relazione Uomo-Natura. La visione olistica di questo rapporto apre infinite possibilità di relazione con il Paesaggio, che in questa mostra viene continuamente evocato ed esplorato attraverso dispositivi lirici e scientifici, capaci di coinvolgere gli adulti in riflessioni filosofiche e scientifiche, i piccoli in esplorazioni colorate e poetiche, e ogni persona in un raccoglimento contemplativo fortemente simbolico e rigenerativo di nuove, preziose consapevolezze”.

Dissolvenze_Corrispondere al tempo_MAD Murate Art District

La mostra

L’acqua, elemento chiave dell’intero percorso, è il filo che lega ogni opera: non solo come sostanza fisica, ma come principio vitale, forma del divenire, archivio sensibile. L’Arno, in particolare, assume un ruolo simbolico e concreto: fiume generatore, memoria liquida di Firenze, capace di scolpire, nutrire, travolgere e restituire. Come scrive Hölderlin, “il fiume è il nostro domicilio”: qui, il fiume è anche dispositivo percettivo, lente attraverso cui guardare il mondo.

Il visitatore è accolto in uno spazio capovolto, immersivo e sensoriale, dove un giardino si dispiega come una volta vegetale sotto le arcate, evocando il Terzo Giardino, realizzato lungo l’Arno per il progetto Riva e le sue continue metamorfosi.

Odori, suoni, riflessi e fasci di luce costruiscono una narrazione ambientale in cui l’uomo diventa parte del paesaggio, soggetto osservato quanto osservante. Le piante tracciano i propri profili attraverso la luce, imprimendoli sulla carta da lucido in un “disegno vegetale” che è al tempo stesso forma e presenza.

Le opere successive, dislocate nelle celle, propongono tre installazioni in cui la natura agisce come autrice e archivista. I filtri fotografici conservano materiali raccolti lungo le rive dell’Arno – semi, foglie, frammenti – restituendoli come immagini sospese che emergono da una realtà altrimenti invisibile.

Le lastre di ottone, ferro, acciaio, esposte alla luce e alla pioggia sotto alcune piante nel Giardino dei Semplici dell’Orto Botanico, in quello di Villa Bardini di Firenze e lungo gli argini dell’Arno, ossidate dal tempo e dagli agenti atmosferici, portano le impronte delle piante come reliquie organiche, disegni del tempo forgiati dalla materia e dalla sua esposizione al mondo.

Queste opere, come scrive il duo artistico testimoniano una forma di interazione simbiotica e imprevedibile, che l’antropologa Anna Tsing definisce “design involontario”: un processo in cui il disturbo umano non è necessariamente una fine, ma può divenire l’inizio di nuove coesistenze.

Allo stesso modo, la filosofia taoista che ispira parte della ricerca di Simoncini.Tangi insegna che ogni elemento si genera in relazione all’altro, e che la trasformazione è la sola forma stabile del vivente.

Dissolvenze_Corrispondere al tempo_MAD Murate Art District

Informazioni sull’evento:

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