Enogastronomia/

G20, cantine toscane lanciano ‘Un-io Bio’, bottiglie sostenibili dal tappo all’etichetta

I tre vini sono il frutto della collaborazione tra due storiche cooperative, la Castelli del Grevepesa e la Vecchia Cantina di Montepulciano: assieme rappresentano più di 500 piccoli produttori

Un – Io, le bottiglie sostenibili dal tappo all’etichetta - © Confcooperative Toscana Nord

L’Italia chiama il mondo dell’agricoltura ad affrontare la sfida della sostenibilità e subito la Toscana risponde presente. Nasce Un-io Bio’, una nuova linea di vini biologici e altamente sostenibile dal tappo fino all’etichetta. Il progetto è frutto della collaborazione tra due storiche cooperative enologiche toscane, la Castelli del Grevepesa e la Vecchia Cantina di Montepulciano: assieme le due realtà rappresentano più di 500 piccoli produttori toscani.

La presentazione di Un – Io Bio – © Confcooperative Toscana Nord

Vino bio, bottiglie da materiali riciclabili

Non poteva esserci occasione migliore del G20 Agricoltura, in corso a Firenze, per il lancio sul mercato dei nuovi vini 100% biologici e imbottigliati con materiali riciclabili. Così la bottiglia è leggera per un minor utilizzo di vetro, il tappo è in sughero certificato Fsc, la capsula è biocompatibile di origine vegetale, l’etichetta è realizzata con carta riciclata, stampata con inchiostri ad acqua e fissata alla bottiglia con colle adesive provenienti dalla gomma naturale. Sulle etichette spicca una frase di Goethe che ben descrive la filosofia del progetto: “È necessario unirsi, non per stare uniti, ma per fare qualcosa insieme”. La collaborazione tra le due cooperative è solo una tappa di un progetto più ampio,  aperto a chi vorrà unirsi per proporre un nuovo prodotto attento all’ambiente e alla sostenibilità dell’agricoltura. Ad oggi tre le etichette appena uscite che si possono trovare sugli scaffali di enoteche e grande distribuzione. In totale circa 60mila bottiglie. Si tratta di un ‘Toscana Igt 2019’, blend di sangiovese proveniente da vigneti diversi; ‘Chianti classico Docg 2018’ dalla zona di San Casciano, sangiovese con una piccola percentuale di vitigni minori, e un ‘Vino nobile Montepulciano Docg 2017’ blend di sangiovese e canaiolo.

Nel 2022 in arrivo un vermentino

Per questo primo anno – spiega Alessandro Cardini, direttore generale della cooperativa Castelli di Grevepesa, associata a Confcooperative Toscana Nord, che con oltre 120 aziende associate è la più grande famiglia del Chianti Classico – abbiamo realizzato tre vini: due fatti con i migliori prodotti, uno nostro e l’altro di Montepulciano, e un terzo mettendoci insieme. Un’altra cooperativa agricola di Grosseto ha già aderito al nostro progetto e il prossimo anno ci sarà anche un vermentino”.

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