Alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e del direttore generale dell’Asl Toscana Sud-Est Marco Torre, sono state inaugurate le prime quattro sale del nuovo blocco operatorio dell’ospedale San Donato di Arezzo, che alla fine, da qui al 2026, ne conterà dieci.
Una delle sale è robotica e una ibrida, ovvero dotata di un angiografo per interventi di particolare delicatezza che necessitano di controlli diagnostici durante l’intervento chirurgico.
L’investimento sul nuovo blocco operatorio ammonta esattamente a 15 milioni e 560 mila euro. Dell’importo complessivo 6 milioni e 430 mila sono risorse dello Stato (nella disponibilità della Regione), 9 milioni e 50 mila euro sono risorse regionali aggiuntive ed altri 80 mila euro ce li ha messi l’Asl Toscana Sud Est.
Dal 29 maggio nelle prime quattro nuove sale inizieranno ad essere programmati i primi interventi.
“Un investimento in nuovi spazi ma anche in tecnologia, tutto finanziato con fondi regionali o nella disponibilità della Regione, per mantenere alto il livello dei servizi offerti dalla sanità pubblica toscana e garantire le migliori risposte possibili ai bisogni di salute dei cittadini” ha commentato il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Con quindici milioni di euro andiamo a rinnovare il cuore dell’ospedale – aggiunge Giani, che ringrazia il direttore generale Marco Torre che l’impegno e l’alacrità profusi – mentre proseguono nei tempi previsti i lavori sull’edificio volano e il resto del complesso per ampliare il nosocomio”.
Obiettivo dell’intervento di ristrutturazione è la realizzazione di un blocco operatorio moderno, tecnologicamente e strutturalmente avanzato, confortevole e capace di rispondere alle esigenze in costante evoluzione dell’attività chirurgica.
L’ambiente, le reti impiantistiche, le tecnologie impiegate, gli arredi, creeranno uno spazio complesso ma al contempo unitario ed integrato, dove ogni funzione potrà essere controllata e garantita e dove le operazioni di gestione e manutenzione risulteranno semplici ed efficaci nel tempo.
Comprese le aree dedicate alla preparazione dei pazienti e al risveglio la ristruttuazione ha interessato circa 1200 metri quadri di superficie dei duemila cinquecento dell’intero blocco, con un ampliamento finale di cinquecento metri quadri.
