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I distretti e i poli tecnologici crescono del 4,4%, bene anche l’export: l’analisi sull’economia toscana

Il report di Intesa Sanpaolo studia l’andamento dei settori chiave: a trainare la crescita il polo farmaceutico, nautica e campieristica. Buone performance anche per l’agroalimentare, con l’olio toscano in prima linea. Rallenta la moda

Farmaceutica

I distretti produttivi della Toscana e i suoi poli tecnologici trainano l’economia regionale, chiudendo il 2023 con una crescita del 4,4%, superiore rispetto alla media italiana che si è attestata a +2,3%. Meglio anche le esportazioni, che sono state pari a 31,2 miliardi di euro e segnano un incremento di 1,3 miliardi rispetto al 2022. L’analisi emerge dal report della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo illustrato martedì 30 aprile a Firenze.

Grande crescita del polo farmaceutico

Il Monitor dei Distretti della Toscana al 31 dicembre 2023 ha confermato così la centralità dei distretti e dei poli tecnologici toscani nell’economia regionale, che rappresentano ben il 55% delle esportazioni totali. Tra i settori portanti, che hanno spinto l’ecnomia toscana,  di sicuro c’è il polo farmaceutico toscano che ha registrato una crescita del 38,8%, con punte del 50% solo nella provincia di Siena.

Farmaceutica e biomedicale hanno realizzato esportazioni per 7,8 miliardi con una crescita di 2,1 miliardi. Gli Stati Uniti si confermano al primo posto tra i mercati di sbocco, mentre la Svizzera è diventata il secondo. Va poi segnalato il balzo dei valori esportati in Cina, che è divenuta il quinto mercato di sbocco del polo.

La moda rallenta

I soli distretti tradizionali hanno invece segnato un leggero calo delle esportazioni pari al -3,5%. Il sistema moda, in particolare, ha registrato un rallentamento dopo la corsa degli anni passati, con un calo rispetto al 2022 del 5,9%, dovuto principalmente alla pelletteria e calzature di Firenze (-12,5%) e all’abbigliamento di Empoli ( -8,9%).  Per questi due distretti, la Svizzera resta il primo mercato di sbocco nonostante abbia registrato un dimezzamento delle esportazioni. Si rafforza, invece, l’export verso Francia, Stati Uniti e Giappone e raddoppiano le vendite in Cina.

Nota positiva dall’oreficeria di Arezzo, che ha registrato un balzo delle vendite soprattutto verso la Turchia. Infine, tra i distretti più rilevanti del comparto, si evidenzia la dinamica in calo per il tessile e abbigliamento di Prato.

L’agroalimentare chiude con il segno più: l’olio toscano cresce

Andamento positivo per la filiera agroalimentare che cresce del 5%, sostenuta soprattutto dalle maggiori vendite all’estero del distretto dell’olio toscano, in aumento rispetto al 2022 di circa 145 milioni. Anno positivo anche per il florovivaismo di Pistoia che conferma il valore delle esportazioni raggiunto nel 2022: tiene il mercato francesce, primo in assoluto, e cresce la Turchia tanto da compensare il calo delle vendite in Germania.

Con il segno meno, invece, il distretto dei vini dei colli fiorentini e senesi che mostra un calo del 5% maturato prevalentemente nei mercati nord-americani (-10,1% negli Stati Uniti e -9,9% in Canada) che insieme rappresentano il 47,6% del totale export del distretto.

Nautica e camperistica, aumento a doppia cifra

Il comparto dei mezzi di trasporto è tra i settori con risultati migliori. La nautica di Viareggio cresce del 19,8% (soprattutto i superyatch) ,  la camperistica della Val d’Elsa di ben il 35%, più 250 milioni rispetto al 2022 nonostante il calo delle immatricolazioni registrato a livello europeo nei primi nove mesi dell’anno.

Battuta di arresto per il cartario di Lucca (-11,9%), con un calo delle vendite soprattutto verso Francia, Germania e Spagna, mentre crescono le esportazioni verso la Polonia che rappresenta il terzo mercato di sbocco per il distretto.

Tra i settori del sistema casa, si osserva complessivamente un calo del 7,2%. In particolare, il distretto del marmo di Carrara ha registrato una contrazione del -7%, generata principalmente dalle minori esportazioni verso gli Stati Uniti e Cina. In crescita, invece, le esportazioni verso gli Emirati Arabi Uniti.

Il futuro

Le prospettive per il 2024, secondo il report di Intesa Sanpaolo, sono di una graduale ripresa degli scambi mondiali a partire dalla seconda parte dell’anno, favorita anche da un allentamento delle misure restrittive di politica monetaria.

Le grandi sfide che le imprese dovranno affrontare riguardano l’innovazione digitale e la transizione green, “fattori – si legge nella nota dell’istotuto – che guideranno i processi di investimento delle imprese e che dovranno essere sostenute da forza lavoro qualificata”.

 

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