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Il Museo Archeologico di Firenze apre le porte gratis per San Giovanni e svela il “Monetiere”

Il museo sarà aperto dalle 8.30 alle 14, orario in cui sarà possibile visitare a piccoli gruppi quella che è una delle raccolte pubbliche di monete più grandi d’Italia

monete antiche

In occasione delle Festa di San Giovanni, patrono della città sabato 24 giugno il Museo Archeologico Nazionale di Firenze offrirà a tutti l’ingresso gratuito.

Nell’occasione è prevista l’apertura straordinaria del Monetiere con un tesoro di fiorini d’oro puro a 24 carati di 3,536 grammi.

Il museo sarà aperto dalle 8.30 alle 14, orario in cui sarà possibile visitare a piccoli gruppi quella che è una delle raccolte pubbliche di monete più grandi d’Italia.

I fiorini vennero coniati da Firenze a partire dal 1252 e sono stati a lungo il simbolo del potere economico cittadino.

Recano da un lato il giglio fiorentino insieme alla scritta Florentia e dall’altro l’effigie di San Giovanni Battista, patrono della città in posizione frontale nell’atto di benedire con la destra e con il bastone crucifero nella sinistra, con la scritta S. Iohannes. B.

Una delle origini del detto popolare fiorentino ‘San Giovanni non vuole inganni’ deriva proprio dalla procedura di validazione del Signore della Zecca per l’oro, estratto a sorte ogni sei mesi tra i membri dell’Arte di Calimala, il quale era incaricato di garantire la qualità della moneta e di sorvegliare l’operato della Zecca fiorentina, imponendo il proprio simbolo o stemma sopra l’indice alzato del Santo Patrono benedicente.

Il monetiere del Museo Archeologico raccoglie circa 64.000 monete di oro, argento, bronzo, rame ed elettro, in esemplari (poco più di 2.000 quelli esposti) che documentano le più belle e le più importanti emissioni di tutte le città greche che costellavano il Mediterraneo, incluse quelle di Magna Grecia e di Sicilia, del mondo etrusco e soprattutto di quello romano, in particolare di età imperiale.

A queste si affiancano oltre 400 medaglioni e contorniati (grandi medaglie di bronzo del IV e V sec. d.C.), che offrono uno straordinario e luccicante repertorio di conii e di iconografie del mondo antico.

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