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Il Museo Ginori di Sesto lancia il nuovo sito web e una campagna di comunicazione

Il sito museoginori.org racconterà la storia del museo, cominciata nel Settecento insieme a quella della fabbrica di porcellane creata a Sesto Fiorentino dal marchese Carlo Ginori e il suo presente in attesa della riapertura

“Il Museo Ginori è ancora chiuso, ma ha già tante storie da raccontare” questo lo slogan della nuova campagna di comunicazione del Museo Ginori di Sesto Fiorentino che grazie al nuovo sito web www.museoginori.org potrà già rendere fruibile a tutti, anche se per adesso solo virtualmente, il ricchissimo patrimonio delle collezioni.

“Il museo – spiega il Presidente della Fondazione Museo Ginori, Tomaso Montanari – è temporaneamente inaccessibile al pubblico, ma è vivo e pronto a condividere conoscenza. Lanciare un sito a museo chiuso è una sfida, ma è anche e soprattutto un’occasione per promuovere un’altra idea di museo e per portare in primo piano quello che comunemente rimane nascosto, ovvero il suo essere un centro di ricerca e di produzione culturale e una comunità impegnata a sviluppare un dialogo critico sul passato, sul presente e sul futuro. Lo staff del museo – ha aggiunto Montanari – ha appena terminato l’inventario digitale di oltre 10.000 opere e il loro trasferimento in un luogo sicuro. Un’apposita sezione del sito documenterà anche l’avanzamento dei lavori di ristrutturazione della sede, che prenderanno finalmente il via questo autunno”.

Il sito museoginori.org racconterà la storia del museo, cominciata nel Settecento insieme a quella della fabbrica di porcellane creata a Sesto Fiorentino dal marchese Carlo Ginori, e il suo presente: la campagna di restauro delle opere condotta dall’Opificio delle Pietre Dure, con cui è stato siglato un patto di collaborazione; le mostre realizzate a Sesto Fiorentino e a Firenze in collaborazione con il Dipartimento SAGAS dell’Università; i convegni internazionali dedicati agli specialisti e le giornate di studio per gli studenti; le attività didattiche e laboratoriali rivolte ai bambini e agli adulti; l’impegno dei volontari che permettono al giardino del museo di essere già aperto ogni giorno e le passeggiate teatrali nei luoghi dell’antica Manifattura di Doccia.

“La cosa più bella di questo sito – racconta Consuelo de Gara, responsabile della comunicazione del Museo Ginoriè che riesce, e riuscirà ancora di più in futuro, a raccontare a tutti un’infinità di storie. Storie di arte, di artigianato, di collezionismo, di gusto, di committenze volubili e stravaganti, di tentativi riusciti e fallimenti, di lavoro creato e perso, di talento e di passione. Storie di persone che in fabbrica hanno imparato un mestiere, costruito comunità solidali in grande anticipo sui tempi e permesso alla Ginori di sopravvivere e di essere la più antica manifattura ceramica italiana ancora in attività e al suo museo (uno dei primi musei d’impresa d’Europa, ora patrimonio dello Stato Italiano) di avere – ancora oggi – una voce”.

Un sito web accessibile a tutti

Aperto, inclusivo e accessibile, museoginori.org rivolge una particolare attenzione alle esigenze di ipovedenti e non udenti, che possono fruire di tutti i contenuti grazie alla compatibilità con i lettori dedicati e alla possibilità di navigare integralmente da tastiera.

Anche l’impostazione grafica è stata definita per assicurare contrasti corretti e font leggibili per tutti. Grazie a questo lavoro di progettazione e sviluppo, il sito è classificato di livello AA secondo le Web Content Accessibility Guidelines WCAG 2.

Il lancio del sito verrà promosso a livello locale, nazionale e internazionale attraverso una campagna di affissioni che ha l’obiettivo di rendere immediatamente fruibile a chiunque il patrimonio del museo.

“Siamo in attesa che il museo riapra – spiega Consuelo de Gara – ma grazie al sito abbiamo finalmente la possibilità di raccontare le sue storie. Abbiamo scelto di farlo partendo dai luoghi di attesa (come le pensiline dei bus e le stazioni ferroviarie) e dalla città metropolitana di Firenze, dove è nata e cresciuta la mobilitazione popolare che ha avuto un ruolo decisivo nella riapertura del museo. In ogni manifesto compare l’immagine di un’opera e l’invito a visitare il sito per ascoltare un podcast che, con un linguaggio semplice e inclusivo, fornisce una visione complessiva del valore di quel manufatto a livello artistico, tecnologico e sociale”.

Manifesto Museo Ginori
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