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Legno: “Le canzoni con l’IA? Imbarazzanti. Noi ci mettiamo pathos, emozioni, gioie e dolori”

Il duo indie pop toscano sarà in tour tutta l’estate, intanto una anteprima a Figline per il THiNK Festival, dove hanno parlato anche del loro rapporto con il digitale e l’intelligenza artificiale

Si sono esibiti di fronte ad un Teatro Garibaldi gremito di giovani under 30, i Legno, duo musicale indie-pop tutto toscano, in occasione del THiNK, festival della cultura digitale che si è svolto lo scorso fine settimana a Figline. Abbiamo avuto l’occasione di incontrarli proprio poco prima del concerto per alcune domande sui temi del festival oltre che sul tour estivo che li vedrà esibirsi in tutta Italia. 

I Legno hanno, infatti, partecipato anche alla tavola rotonda sul tema “Intelligenze – Creatività, innovazione e società nell’era dell’AI” e hanno discusso insieme al giornalista Luca Telese, Alberto Mazzoni neuroingegnere e ricercatore dell’Istituto Biorobotica della Sant’Anna di Pisa, Claudia Barbieri giornalista di Torcha e altri relatori proprio sulle implicazioni dell’intelligenza artificiale nella nostra società. Quindi siamo voluti partire proprio da qui.

Qual è il vostro rapporto con l’intelligenza artificiale?
Per quanto mi riguarda è scherzoso – ci racconta Legno Felice -, cioè capisco che ci sono delle possibilità importanti che potrebbero anche cambiare in modo molto positivo quelle che sono le tante cose che poi vanno affrontate sul tema, ma non sono un esperto, ma capisco che c’è della positività. Poi ci sono anche dei fatti negativi, come diceva prima (durante la tavola rotonda, ndr) Legno Triste, e quindi come tutte le novità è chiaro che abbiamo, come nelle medaglie, una parte bella, una parte brutta, e quindi c’è da stare attenti, la direzione è quella di starci attenti per far sì che questa sia una cosa da cui prenderne il meglio.

Per il settore musicale, pensate che possa essere una opportunità, ad esempio per sperimentare o superare blocchi creativi o più un rischio?
Devo essere sincero – aggiunge Legno Triste -, ho provato una volta a scrivere, ho scritto proprio su ChatGPT, scrivi un pezzo alla Legno, era imbarazzante. Ora non dico che i nostri pezzi siano belli, però insomma ci mettiamo un po’ più di pathos, perché noi comunque viviamo delle esperienze, viviamo delle cose belle, gioie, dolori, e quindi da lì poi scriviamo le canzoni. L’intelligenza artificiale può essere utile, non penso nell’ambito musicale, se utilizzata per creare canzoni, probabilmente quell’operazione che è stata fatta per i Beatles, è sicuramente un’operazione bella, soprattutto per i fan, per chi ha a cuore i Beatles, però insomma per creare, la vedo un po’ più dura.
Più che altro rischiamo – prosegue Legno Felice – di far vincere banalmente un concorso di fotografia ad una fotografia totalmente inventata dall’intelligenza artificiale, cosa che è già accaduta, o comunque andare a creare un rapporto con due persone di cui una non esiste perché il profilo è falso, cioè ci sono delle cose, che a me personalmente mi fanno un po’ paura, come le foto che sono state pubblicate di persone che poi sono totalmente finte. Certamente c’è del positivo e quando si parla di innovazione è chiaro che si possono trarre dei benefici, ma io personalmente ci andrei cauto perché su tante cose, soprattutto nell’arte, sono un po’ sospettose.

Nei vostri pezzi c’è tanto spazio alle relazioni tra le persone dove i social network giocano un ruolo importante
Come anche nell’intelligenza artificiale, quando arrivarono i social un po’ avevamo paura, poi abbiamo iniziato ad utilizzarli bene. Servono per avvicinare e non per allontanare. Ormai gli amori nascono e finiscono lì. Ci si mette per WhatsApp e ci si lascia per WhatsApp, prima c’era il bigliettino “Ti vuoi mettere con me?”, ora invece ti mandano lo sticker.  Noi lo diciamo anche nella nostra canzone Welcome to Italy “Cerchi l’Amore, ma dentro un app, mandi dei fiori, GIF su WhatsApp” perché ormai anche i fiori chi li manda? Non li manda più nessuno, ormai si mandano i GIF.

Alla fine di aprile è uscito il vostro ultimo singolo, una collaborazione con Ivana Spagna e vi ha portati anche a Domenica In da Mara Venier.
Siamo cresciuti in questi anni, abbiamo raggiunto tanti piccoli traguardi, per noi sono importanti, perché siamo partiti veramente con un’amicizia, avevamo due progetti distinti, avevamo già fatto le cose da soli, ma proprio perché la musica unisce, la musica dà la possibilità di unirsi, in questo modo abbiamo messo due concetti, anche diversi di musica, li abbiamo uniti e ci sta portando fortuna, insomma, siamo riusciti anche a fare un disco d’oro e a fare veramente tante collaborazioni come con lo Stato Sociale, la Rettore, abbiamo scritto per Loredana Bertè. Abbiamo fatto tante cose e siamo super contenti, poi suoniamo, che è la cosa fondamentale per chi fa musica. Giriamo in tantissimi posti, qualche giorno fa eravamo a Catania, poi a Roma. È bello vedere tutta questa gente, tutta questa Italia.

Questa di Figline è una delle prime tappe del tour estivo, poi ci sarà Prato (14 giugno) e tante altre.
Sì le date del tour estivo usciranno a breve, queste sono solo le prime che ci accompagnano tra maggio e giugno, poi usciranno tutte le altre. Tutta l’estate saremo in giro, a noi ci piace tantissimo stare in tour.

Nonostante la maschera di legno e l’anonimato, il contatto con i fan vi piace?
Sì, sì, tantissimo. È fondamentale, anche se loro non ci vedono, ma noi vediamo loro, quindi va bene così.

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