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L’Università di Siena aderisce alla Comunità Energetica Rinnovabile “Sienaenergie”

Il primo impegno sarà quello di collaborare alla elaborazione di un atto ricognitivo per valutare le possibilità di installazione di impianti ad energie rinnovabili sugli immobili dell’Università, anche in vista dei prossimi bandi di finanziamento pubblico

UNISI adesione CER

Martedì 19 marzo l’Università di Siena rappresentata dal Rettore Roberto Di Pietra ha siglato un accordo con la Comunità Energetica Rinnovabile (CER) “Sienaenergie” , per cui era presente il presidente Alessandro Vigni.

Sienaaenergie rappresenta la prima Comunità Energetica Rinnovabile della provincia di Siena, conta oltre centocinquanta associati, ed ha l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili.

In cosa consiste l’accordo

Il primo impegno sarà quello di collaborare alla elaborazione di un atto ricognitivo per valutare le possibilità di installazione di impianti ad energie rinnovabili sugli immobili dell’Università, anche in vista dei prossimi bandi di finanziamento pubblico.

L’accordo permetterà all’Università di usufruire di fonti energetiche aggiuntive, favorendo la transizione energetica con un passaggio da un sistema incentrato sullo sfruttamento intensivo dei combustibili fossili ad un modello di partecipazione che potrà prevedere la produzione, gestione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, al fine di abbattere i costi energetici, le emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti.

“L’Adesione alla CER rappresenta un altro passaggio del cammino intrapreso ormai da anni dall’Università di Siena verso un orizzonte di sostenibilità – ha detto il Rettore Roberto Di Pietra -. Ringrazio Sienaenergie e il suo presidente Alessandro Vigni per l’opportunità, certi che insieme faremo un importante cammino per un Ateneo sempre più virtuoso”.

Cosa farà l’Università di Siena

L’Università di Siena da parte sua mette a disposizione della CER le proprie competenze per la progettazione della piattaforma di raccolta, analisi e visualizzazione dei dati di generazione e consumo per ciascun membro e a livello aggregato, nonché degli algoritmi per la gestione e l’ottimizzazione dei flussi energetici scambiati virtualmente all’interno della comunità stessa.

I gruppi di ricerca del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche e del Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive hanno già in atto una collaborazione che ha prodotto i primi risultati.

Inoltre, l’Università di Siena si è già occupata di realizzare il sito web dell’Associazione Sienaenergie, dotando così la CER di un canale online sia per informare e aggiornare la collettività sullo stato di avanzamento del progetto, che per raccogliere le adesioni da parte dei soggetti privati e pubblici interessati a partecipare.

Spiega Alessandro Vigni: “Sienaenergie è nata nel 2023, quando il quadro di riferimento per le CER era ancora molto incerto. La partecipazione dell’Università di Siena è stato uno degli obiettivi che ci siamo posti fin dall’inizio. Perciò abbiamo lavorato intensamente per ottenere il riconoscimento della personalità giuridica ed l’iscrizione al registro unico nazionale del Terzo settore, a cui siamo arrivati tra le primissime CER in Italia. Questi presupposti erano necessari per poter formalizzare l’adesione ufficiale dell’Università alla nostra iniziativa e ora stiamo lavorando per estendere questa partecipazione anche ad altri enti pubblici, soprattutto le amministrazioni comunali. Contiamo così di poter sviluppare pienamente due temi, su cui peraltro con più dipartimenti dell’Università abbiamo lavorato assieme fin dall’inizio. Il primo è quello della diffusione della cultura del risparmio energetico e dell’uso delle energie rinnovabili, della lotta contro i cambiamenti climatici e della difesa attiva dell’ambiente; il secondo è quello della concreta progettazione e realizzazione di impianti che possano consentire fin da subito di fornire esempi concreti di riduzione delle emissioni climalteranti ed ottenere gratuitamente, dal sole e dal sottosuolo, le energie di cui abbiamo bisogno”

 

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