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Mattoncini di Resistenza, il ‘900 in Val di Bisenzio con la brick history

Due i kit realizzati in ricordo della guerra e della liberazione nel territorio pratese. Nardini: “Un modo per difendere la memoria”

La storia attraverso i mattoncini del progetto Brick history

La storia raccontata e ricostruita con i famosi mattoncini. Un’idea che ha affascinato anche la Fondazione Cdse (Centro di documentazione storico-etnografica): così è nato il progetto “Mattoncini di Resistenza”. Il Novecento viene raccontato con la brick history: la memoria della guerra e della liberazione in Val di Bisenzio prendono così forma.

Il progetto ha conquistato il primo posto nel bando 2023 della Regione Toscana, dedicato ai progetti per la valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza e alla promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli (ex legge regionale 38/2002).

La Fondazione Cdse lo ha realizzato in collaborazione con i Comuni della Val di Bisenzio, con la preziosa ed esperta consulenza degli storici dell’Italian Brick History e il coinvolgimento di numerose associazioni sul territorio.

Le formazioni partigiane di Brick history – © Italian Brick History

Due kit Lego history sul ‘900 in Val di Bisenzio

La fase iniziale è consistita nella creazione di due kit lego history personalizzati da utilizzare per i laboratori “intergenerazionali” e con gli studenti degli istituti comprensivi.

Il primo legato agli episodi di lotta partigiana e Resistenza sul territorio valbisentino: occupazione tedesca dopo l’8 settembre, accampamenti partigiani sui Faggi di Javello, Tosca Martini e le partigiane della Val Bisenzio che collocano una bandiera rossa per il I maggio 1944 a Cantagallo.

Il secondo che racconta invece la memoria del lavoro: la storia del movimento operaio e la conseguente nascita dell’antifascismo e della Resistenza nelle fabbriche con riunioni clandestine, proteste sindacali, sciopero del marzo 1944.

La presentazione del progetto Brick history

Una serie di laboratori per conoscere la Brick history

Si tratta naturalmente di kit specifici e personalizzati sulla storia della Resistenza e dell’antifascismo dell’Appennino pratese, che permettono di avere a disposizione un materiale didattico unico, utilizzabile in eventi pubblici, laboratori scolastici e seminari per gli insegnanti.

Adesso i kit saranno protagonisti di una serie di laboratori, introdotti da un racconto storico. Si parte sabato 21 ottobre alle 15 al Rifugio Pacini di Pian della Rasa con ”La Seconda guerra mondiale nei boschi della Riserva” (merenda al rifugio e possibilità di pranzo prenotando al 339.8196922). Venerdì 10 novembre alle 17.15 secondo appuntamento al Mumat di Vernio con “Le fabbriche tessili nel Novecento”, laboratorio con visita agli antichi macchinari.

Domenica 3 dicembre alle ore 15 ultimo appuntamento a Vaiano, alla sala polivalente Baldini (via Aldo Moro, 4). “Dall’8 settembre 1943 alla Liberazione in Val di Bisenzio” è il tema del laboratorio che si conclude con la merenda di ciambelline in collaborazione con Auser Vaiano. Tutti i laboratori sono gratuiti, sia per adulti che per bambini, ma con prenotazione obbligatoria.

La presentazione del progetto Brick history

Raccontare la Resistenza e la Liberazione ai giovani

Francesco Cutolo e Stefano Bartolini sono fra i promotori del progetto Italian Brick History. Cutolo è assegnista di ricerca all’Università di Firenze e docente a quella di Pisa. La sua ricerca si concentra sulla storia sociale, culturale e militare del primo Novecento. Bartolini è coordinatore del gruppo di ricerca sulla Labour Public History dell’Associazione italiana di Public History (Aiph), si occupa di storia del lavoro e di storia orale.

In una fase come quella che stiamo vivendo in cui assistiamo a pericolosi rigurgiti nazifascisti e a tentativi di negare o riscrivere la storia – ha dichiarato l’assessora regionale Alessandra Nardini – abbiamo il dovere di rafforzare il nostro impegno per salvaguardare e diffondere la Memoria, con particolare attenzione alle giovani generazioni. Quella di aver destinato complessivamente 225mila euro al finanziamento di ben 63 progetti che hanno questo scopo è una scelta politica chiara che abbiamo assunto con consapevolezza e orgoglio”.

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