Cultura/

Da Carrara per restaurare Il Mammuth di Zerocalcare. E ora il murales assorbe lo smog

Realizzato dal fumettista all’uscita della metropolitana di Rebibbia nel 2014, il grande mammut è stato oggetto di un eco-restyling da parte di un’artista carrarese che ha usato vernici in grado di trasformare le sostanze inquinanti: ora ha un impatto ecologico pari a 2,8 alberi piantati

Rosmunda_murales Mammuth Rebibbia - © Yourban2030

Da Carrara a Roma per restaurare il murales di Zerocalcare a Rebibbia, “per fare in modo che l’opera possa continuare a portare un messaggio di unione per la comunità di Rebibbia”,così Maria Bressan, in arte Rosmunda, street artisti della città toscana del marmo che ha restaurato in modo “green” lo storico Mammuth murale di 60 metri quadrati che il fumettista realizzò nel 2014 nei pressi dell’uscita della metropolitana del quartiere dove risiede il fumettista romano. Il mammut, che ritorna spesso nei fumetti di ZeroCalcare, rimanda ad alcuni ritrovamenti di animali preistorici intorno agli anni Ottanta nella zona di Casal de’ Pazzi, tra via Tiburtina e via Nomentana, ovvero le due vie che “stringono” Rebibbia una “fettuccia di paradiso, terra di mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi“.

[Mammuth Zerocalcare restauro green Rosmunda – © Yourban 2030]

Per il quartiere di Rebibbia è un simbolo identitario (“Qui ci manca tutto, non ci serve niente” è la scritta a caratteri cubitali che campeggia sotto il grande animali disegnato) e grazie all’artista toscana, in una sorta di continuità tra lei e il fumettista e autore della serie Netflix “Questo mondo non mi renderà cattivo” con cui condivide l’attenzione per i temi sociali, quest’opera è diventata messaggio non solo iconografico ma anche “materiale”, contribuendo a limitare l’inquinamento atmosferico.

Il murales che assorbe lo smog

Quello sul muro di Rebibbia non è un semplice restauro .”Sono state utilizzate delle pitture particolari – ha spiegato Rosmunda – che si chiamano pitture fotocatalitiche, in grado di trasformare le sostanze inquinanti presenti nell’aria in residui non nocivi, come lo smog veicolare”.

Grazie a queste vernici ecosostenibili, infatti, gli agenti inquinanti come ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio) vengono trasformati in molecole di sale.

Parlando in concreto, così restaurato “Il Mammuth” con i suoi 60 mq ha un impatto ecologico pari a 2,4 alberi piantati, elimina ogni giorno l’inquinamento di 12,8 auto Benzina Euro 6 e permette di immettere circa 34 kg di Co2 in atmosfera.

Non un semplice restyling: grazie a particolari vernici green il murales di Zerocalcare ha un impatto ecologico pari a 2,8 alberi piantati

Per la giovane artista carrarese queste vernici rappresentano il futuro della pittura per la loro capacità di essere sostenibili rispetto a quelle tradizionali: “Avere la possibilità di fare un restauro utilizzando queste pitture è molto importante perché mentre si ripristinano opere urbane,  si contribuisce a dare un impatto positivo alla qualità della vita nei quartieri”.

Carrara lancia i propri artisti

Il restauro di Rosmunda, promosso dall’associazione Yourban 2030 e da ATAC (azienda per la mobilità di Roma) vuole anche promuovere e affermare Carrara come città creativa UNESCO e valorizzare i propri artisti in tutta Italia con un occhio all’Agenda 2030 e la sostenibilità, in vista del prossimo appuntamento alla Biennale di Venezia e non solo.

“Dal Mammuth di Rebibbia vogliamo far partire una nuova idea di intervento di restauro rivolto ai murales, opere d’arte pubblica e urbana alle quali la capitale e altre città italiane si sono rivolte negli ultimi decenni” – ha spiegato – Veronica De Angelis, fondatrice e presidente di Yourban 2030 no profit nata nel 2018 ispirandosi agli obiettivi dell’Agenda 2030 e da allora impegnata nel trasformare i murales di Roma (ma non solo) in eco-opere grazie a artisti di tutto il mondo per promuovere progetti di rigenerazione urbana, attraverso l’arte.

In questo percorso si inserisce Carrara, una delle circa 300 “città creative” del mondo riconosciute dall’UNESCO e che condividono la mission di essere luoghi d’arte, di bellezza e attente all’ambiente, promuovendo progetti di rigenerazione urbana sostenibili e di valore. Esattamente con il restyling de “Il Mammuth” di Rebibbia.

Il timelaps del restauro

I più popolari su intoscana