Storie/

SuberBello, il negozio al femminile che grazie al sughero promuove la storia e la tradizione di Suvereto

Suvereto ha una storica tradizione legata al sughero e tre giovani donne hanno deciso di aprire un negozio per dare nuovo impulso alla lavorazione di questo particolarissimo materiale ma anche per promuovere l’artigianato e la produzione agricola suveratana. Loro sono Francesca, Eloisa e Sonia e il loro non è un brand ma un mindset

Due delle proprietarie di SuperBello a Suvereto

È una fibra naturale di origine vegetale più unica che rara. È il sughero. E Suvereto, lo splendido borgo della Val di Cornia dal “subero”, prende il proprio nome. In origine, infatti, questo borgo medievale in provincia di Livorno era un bosco di sughero.

Quasi ovvio quindi immaginarsi Suvereto un vivace insieme di botteghe con oggettistica in sughero, invece il primo negozio dedicato alla vendita di produzioni in sughero ha aperto poco meno di un mese fa. Si chiamano Francesca, Sonia ed Eloisa le tre ragazze che hanno deciso di portare avanti questa tradizione acquistando un piccolo fondo nel borgo dove vendono oggetti in sughero da loro creati mentre provano anche a creare un nuovo interesse intorno all’artigianato locale .

SuberBello il nome che hanno scelto per quello che loro definiscono non un “brand” ma un “mindset”, ovvero, una mentalità.

Che cosa significa ce lo spiega una delle proprietarie, Francesca.

“Con le nostre creazioni ci impegniamo a promuovere anche stili di vita più responsabili e sostenibili. Il sughero è una risorsa ambientale importantissima ma anche rara. L’estrazione del sughero (“decorticazione”) può avvenire ogni 10 anni, per questo diventa fondamentale, per salvaguardare questi alberi, riciclare e promuoverne un uso responsabile e sostenibile. Nel nostro negozio tutto, anche gli arredi, sono in legno o in materiali riciclati, ciò che realizziamo e vendiamo promuove una produzione a chilometro zero e locale. Per questo SuberBello, più che un brand è una filosofia di vita”.

Avete iniziato vedono le vostre creazioni ai mercatini di zona poi la scelta di aprire un negozio tutto vostro, come è nata questa idea?

“Ero a Madrid con il mio compagno e suo figlio – racconta Francesca – e Madrid non è insolito trovare negozi che vendono oggetti in sughero. Il figlio del mio compagno esordì dicendo: “Qui è pieno di botteghe di sughero, da noi a Suvereto abbiamo tanto sughero ma non negozi come questo”.

Non fu certo una rivelazione per Francesca ma forse l’ennesima conferma che era arrivato il momento di fare il passo in più.

Nel negozio di Francesca, Eloisa e Sonia a Suvereto non si vendono solo oggetti in sughero ma creazioni che grazie al sughero creano connessioni per promuovere la tradizione agricola e artigianale del territorio

Investire nel Sughero però non è una cosa che si fa a cuor leggero. Il sughero è un materiale delicato e soprattutto costoso. Un foglio di sughero tessile ha un costo che si aggira intorno a 30 euro + iva e basta a malapena per ricavarci due borse. Ma questo sforzo è compensato dal fatto che insieme alle borse, alle agende, ai bracciali e alle collane in sughero e in materiale riciclato, Francesca, Sonia ed Eloisa provano a rilanciare anche la tradizione e la produzione del territorio creando, grazie al sughero, connessioni con i produttori e gli agricoltori locali. Nasce per questo l’idea di realizzare bottiglie decorative in vetro con tappi riciclati dalle cantine vitivinicole della zona (da qualche anno riunite in un consorzio di tutela DOP, “suveretowine”) oppure piccoli contenitori di sughero o con tappi in sughero con dentro le erbe officinali di un’azienda bio sempre di Suvereto.

“Suvereto vive grazie alla sua bellezza, essendo uno dei borghi più belli d’Italia – aggiunge Francesca – però ho trascorso tutta l’estate scorsa ad intervistare turisti chiedendo loro cosa si portassero a casa dalla visita a Suvereto. Solitamente bottiglie di vino, ma la maggior parte andavano via a mani vuote. Così abbiamo pensato di vendere nel nostro negozio oggetti in sughero che non parlassero solo del sughero ma anche della tradizione agricola e artigianale suveretana”

Il vostro negozio è piccolo ma dentro si ritrovano tante storie, le storie della tradizione suveretana. Unite l’una all’altra grazie al sughero e alla vostra creatività e manualità

“Cerchiamo di creare connessioni tra quelle che sono le tante anime di Suvereto e dei suoi artigiani, agricoltori o produttori. Tanto che, nonostante lo spazio nel negozio sia piuttosto ristretto, abbiamo voluto dedicare un’area al conto vendita esponendo le creazioni degli artisti della zona, che sono molti e tutti con grande talento”.

Un modo insomma per promuovere tutte le anime di un luogo attraverso l’artigianato.

Con le loro creazioni le tre ragazze avvicinano i turisti alla storia di questo borgo tra i più belli d’Italia e al suo millenario legame con la fibra naturale per un’esperienza di visita meno “mordi e fuggi” e più intima. E accogliendo i visitatori nel loro negozio, accompagnandoli nella scoperta del sughero e delle sue straordinarie proprietà, li avviano anche alla conoscenza delle altre produzioni artigianali suveretane.

Dove date vita alle vostre creazioni?

“Facciamo tutto in casa: Eloisa cuce le borse, io mi dedico molto agli accessori e Sonia, in particolare, cura l’immagine del brand. Poi chissà, magari se riuscissimo ad intercettare i fondi nazionali che dovrebbero arrivare per la valorizzazione dei piccoli borghi potremmo pensare di trovare un ulteriore fondo per farne un laboratorio e magari condividerlo con altri artigiani della zona, come i liutai, qui ce ne sono molti. Sarebbe bello unire le forze per rilanciare e promuovere tutti insieme la tradizionale artigiana di Suvereto”.

I più popolari su intoscana