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Ngf25, l’appello di Dika: “Arrabbiati e concreti per cambiare tutto”

L’invito alla platea del Next Generation Fest a battersi per “un paese dove essere giovani non sia un problema ma una risorsa”

Bernard Dika

Siamo qui per cambiare tutto”: Bernard Dika, ideatore del Next Generation Fest, non usa mezzi termini in apertura della quarta edizione dell’evento davanti a migliaia di ragazze e ragazzi accorsi al Teatro del Maggio di Firenze. Un invito a battersi per “un paese dove essere giovani non sia un problema ma una risorsa. Dove si possa lavorare senza essere sfruttati, crescere senza essere umiliati, sognare senza essere derisi”. “Cambiare il mondo – fa notare – non è un vezzo da adolescenti”, ma “è un’urgenza da esseri umani”.

Il suo augurio ai giovani partecipanti delle generazioni Z e Alfa  – generazioni cresciute “con l’ansia come compagno di banco, la pandemia come supplente e la precarietà come orizzonte” – è un invito a essere “sognatori”, “concreti, “scomodi” e “ribelli”, “affamati” e “arrabbiati”. “Arrabbiati” perché “abbiamo ereditato una casa in fiamme” ma “ci chiedono di comportarci come se fossimo in salotto a prendere il tè”. “Concreti”, perché non accettare questo destino significa “riscriverlo con i piedi per terra e le mani dentro la realtà”.

Ho visto – sottolinea Dika – ragazzi che studiano, si laureano, prendono 110 e lode, ma poi devono chiedere ai genitori di fare la spesa perché hanno contratti da fame; che hanno dovuto rinunciare a restare in Italia perché qui la meritocrazia è solo una parola nei bandi di concorso; che hanno lasciato l’università, perché tra affitti, bollette e libri, non ce la fanno più”. “Dobbiamo – conclude – cambiare tutto”.

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