OPINIONE/

Leggere aiuta a rinascere, la mia “scommessa” per Castelmuzio

Leggendo i libri, qualcuno diceva, si possono vivere tante vite. E da queste convinzioni con Maria Stella Bianchini siamo partite con il nostro progetto e abbiamo dato vita ad un festival di libri (e non soltanto…)

Un evento letterario a Castelmuzio Borgo Salotto

Il mio progetto ambizioso è stato portare i libri nel borgo di Castelmuzio e farli diventare una risorsa. Per correttezza devo specificare che non sono sola in questa impresa, ma affiancata dalla mia amica Maria Stella Bianchini.

Leggendo i libri, qualcuno diceva, si possono vivere tante vite. E da queste convinzioni siamo partite con il nostro progetto

Per motivi diversi entrambe crediamo che i libri, le storie, i romanzi possano essere grandi compagni di vita e ci possano aiutare nel sentirci meno soli. Continuiamo a credere che leggere e studiare diano la possibilità di crescere come individui per riscattarci quando necessario. Leggendo i libri, qualcuno diceva, si possono vivere tante vite. E da queste convinzioni siamo partite con il nostro progetto.

Premetto che Castelmuzio è un piccolo borgo rurale, 250 persone nei periodi migliori, pochissimi giovani, un negozio di alimentari, un bar ristorante locanda, zero svaghi, zero spazi di aggregazione, ma, un luogo bellissimo. Immaginatelo immerso nel verde delle colline tra la Val D’Orcia e le crete senesi dove emerge su un promontorio a 471 metri di altitudine questo piccolo borgo medievale che domina il panorama a 360 gradi. Un luogo di pace e contemplazione.

La mia amica Maria Stella, insieme a pochi residenti, ha ideato l’associazione Borgo Salotto, di cui anche io faccio parte. L’associazione nasce con l’obiettivo di preservare questo gioiello più autentico dei tanti altri luoghi svenduti con facilità al turismo. Lo scopo dell’associazione, infatti, è quello di curare quanto più possibile il borgo affinché i primi a goderne siano coloro che lo abitano. Da qui la grande idea di creare un bagno salotto ovvero un bagno pubblico, bello, curato, pulito, accessibile a tutti, fiore all’occhiello del paese insieme al salotto composto da poltroncine in ferro battuto e marmo posizionato nella terrazza del belvedere di Castelmuzio. Un belvedere che domina tutta la valle, un luogo di silenzio e contemplazione dove si può sedere a rigenerarsi nel silenzio e nella bellezza che lo sguardo riesce a cogliere.

Castelmuzio Borgo Salotto – © Maria Stella Bianchini

Per fare tutte queste migliorie però servono finanziamenti e il nostro comune di poco più di mille abitanti fa molto ma è comunque necessario rimboccarsi le maniche. E noi lo abbiamo fatto. Volevamo fare qualcosa di bello, di importante, di adatto a un luogo così quasi mistico e abbiamo pensato a fare un festival di libri e non il solito festival della porchetta (che comunque non manca).

Io poi a fare la sagra della porchetta non saprei da dove iniziare così, forte della mia esperienza di organizzazione eventi nella libreria dove lavoro ho iniziato con una timida proposta di “cena con autore” in cui ho coinvolto l’amico scrittore Leonardo Gori, il pioniere del nostro Festival Castellibro edizione zero. È stata una esperienza bellissima, in una tiepida serata estiva, al centro della piazza di Castelmuzio, Leonardo ci ha raccontato il suo Arcieri della Firenze del dopoguerra e poi a seguire non è mancata una buonissima cena cucinata da Giulia e Paola che insieme al buon vino rosso ha dato seguito alle piacevoli chiacchiere del dopocena.

Negli anni abbiamo trattato tanti temi: la salvaguardia dell’ambiente, la valorizzazione del nostro territorio, l’agricoltura, il cibo e la lotta contro la violenza sulle donne 

Questa serata è stata così bella da darci la spinta giusta per iniziare il Festival di Castellibro! I primi ospiti sono stati i grandi autori e amici a km zero, Leonardo Gori, Marco Vichi e Paolo Ciampi che in maniera incredibilmente generosa mi hanno aiutato a strutturare e promuovere sempre più il festival che lentamente ha iniziato a ingranare. Con i buoni risultati ci siamo fatti coraggio e richiesto contributi alla Regione che ce li ha subito concessi, piccoli ma incentivanti contributi che hanno dato modo di usare il ricavato del festival per creare spazi di aggregazione per i “citti di castello” che, vero è che il nostro bagno è un salotto, ma in assenza di altro nelle fredde sere di inverno erano costretti a ritrovarsi lì. Sarà stata l’audacia di una piccola comunità come la nostra nel fare un festival di libri e in un borgo così piccolo e rurale che giornali e riviste si sono interessate a noi così da venire a intervistarci per creare servizi video o articoli di giornale che hanno fatto conoscere la nostra realtà anche fuori dalle nostre mura medievali. Negli anni con il Festival abbiamo trattato tanti temi, tra quelli che ci stanno più a cuore di tutto ci sono la salvaguardia dell’ambiente, la valorizzazione del nostro territorio, l’agricoltura e il cibo, la lotta contro la violenza sulle donne e la loro emancipazione anche attraverso la scrittura.

Il borgo di Castelmuzio

Castellibro sono 3 giorni di incontri dedicati ai LIBRI, al buon cibo e al territorio con incontri con autori, cene a tema e musica in piazza. Gli incontri con gli autori si svolgono, meteo permettendo, nella bellissima terrazza salotto del belvedere di Castelmuzio. Nella prossima edizione, nei giorni 31 maggio e 1 e 2 giugno, parleremo di ecologia, transizione ecologica e ambiente ci sarà uno dei massimi esperti al mondo, il professor Stefano Mancuso insieme anche a Filippo Zibordi docente e manager didattico del Master “Fauna e Human Dimension” dell’Università dell’Insubria.

Il libro diventa virtuoso anche in una realtà così rurale

Quest’anno oltre a Castellibro e grazie a un progetto presentato insieme al Comune di Trequanda abbiamo in programma IL LIBRO PARLANTE, un progetto ancora più ambizioso che durerà quasi tutto l’anno composto, oltre che da Castellibro,  da una serie di laboratori di scrittura dedicati alle donne e da passeggiate narrative condotte da guide escursionistiche e da abitanti del borgo che ci aiuteranno a conoscere le tradizioni, le leggende e la storia del nostro territorio per poi trascriverla attraverso dei laboratori di scrittura tenuti dal Museo della Narrazione. Alla fine di tutti questi laboratori ci sarà un premio per i migliori tre racconti e una pubblicazione che li raccoglierà tutti, insieme alle foto che documenteranno questo anno di lavoro di tutta una comunità intorno al libro e alla parola scritta e narrata. Quindi il libro diventa virtuoso anche in una realtà così rurale, dove insieme al libro non si tralascia di proporre i buoni prodotti del territorio, tra cui i pici fatti a mano dalle signore del paese e che si possono degustare durante il festival nello stand gastronomico insieme all’aglione e al prezioso olio di oliva, oro verde delle nostre zone e ai tanti altri buoni prodotti locali.

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