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Protezione Civile: in Garfagnana la prima esercitazione per salvare i fragili nelle emergenze

A Castelnuovo ieri si è tenuto il test per la gestione di anziani, disabili, donne incinta o con bambini piccoli: il “modello Toscana” farà scuola nel resto d’Italia

L’esercitazione della Protezione Civile in Garfagnana - © Protezione Civile Castelnuovo Garfagnana

Si è tenuta a Castelnuovo Garfagnana la prima esercitazione nazionale della Protezione Civile per la gestione dei soggetti fragili nelle situazioni di emergenza. Ieri in tre grandi aeree del comune, si sono radunate donne incinte, mamme che allattavano i loro piccoli, anziani, disabili, per un’esercitazione lunga e dettagliata che è iniziata alle 10.30 e si è conclusa alle 16 su cosa fare durante un terremoto o un’emergenza, come raccogliersi in gruppi, come proteggersi e aiutarsi l’un l’altro.

Il modello Toscana per le emergenze

È il “modello Toscana” per la gestione dei fragili durante le emergenze, che ha come obiettivo definire nuove procedure che possano fare scuola in Toscana e nel resto del Paese.

“Il fatto che il Dipartimento Nazionale della Protezione civile abbia proposto alla nostra Regione lo svolgimento di un’esercitazione così importante ci fa onore – ha sottolineato il presidente della Toscana, Eugenio Giani, che ha partecipato alla giornata a Castelnuovo – e dimostra quanto il nostro territorio, i nostri comuni e il nostro sistema di Protezione civile sia efficiente e tale da poter mettere in pratica una procedura delicata che richiede molta preparazione e competenze. Oggi la realtà di Castelnuovo ci ha consentito di sperimentare una cosa importantissima alla quale hanno preso parte le persone più fragili fragili della popolazione e abbiamo dimostrato di essere in grado di offrire, in caso di calamità naturale, davvero un intervento di supporto agile, efficiente ed incisivo”.

Un sistema al servizio delle esigenze dei più fragili

Il fulcro dell’esercitazione è stato il Centro Operativo Comunale di Castelnuovo, che ha testato la sua operatività con la verifica di 34 aree di attesa. Le persone fragili vengono assiste secondo un piano comunale, “su misura”, inoltre sono state testate nuove procedure per individuare in una condizione di emergenza i soggetti fragili: dove sono, quali gravi esigenze ha ciascuno, quale assistenza anche con presìdi sanitari o tecnici (se va via l’elettricità) ai malati gravi nelle case e così via.
Hanno partecipato i medici delle Asl e le squadre Svei (Scheda di valutazione esigenze immediate), composte dai volontari di Misericordie, Anpas e Croce Rossa, e gli infermieri delle Asl.

“Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile – ha sottolineato l’assessora alla protezione civile della Toscana, Monia Monniche dando seguito alle direttive europee per la prima volta mette in campo una estesa esercitazione, che servirà a mettere a punto una procedura che poi diventerà il modello per tutto il Paese. Una esercitazione dedicata ai soggetti fragili, che negli scenari catastrofici, ovviamente, sono maggiormente in difficoltà, poiché possono avere esigenze particolari, per le quali fino ad oggi non esisteva una risposta specifica e che invece era necessario che ci fosse perché tutti devono essere tutelati e messi al sicuro in caso di emergenza. E questa risposta nasce dalla Toscana”.

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