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Qualità dell’aria, posticipato il blocco degli Euro 5 a Firenze

La Regione Toscana e il Comune di Firenze hanno siglato un protocollo per introdurre progressive limitazioni al traffico e un piano di incentivi per l’acquisto di auto meno inquinanti e la promozione del trasporto pubblico e della mobilità ciclabile

Traffico - © Dmitry Kalinovsky/Shutterstock

Non scatterà dal 24 aprile il blocco della circolazione per i veicoli diesel euro 5: Comune di Firenze e Regione Toscana sono giunti a un protocollo che predispone alcuni divieti, limitati al tratto dei viali tra piazza Beccaria e piazza della Libertà, che saranno introdotti in modo progressivo ed eventuale dal primo giugno. Inoltre gli enti hanno messo a punto un piano di incentivi per quasi 12 milioni di euro che riguarderà l’’acquisto di mezzi meno inquinanti.

Il problema dei diesel Euro 5 dipende dagli sforamenti dei limiti di concentrazioni medie del biossido di azoto (NO2) presente nell’aria per i quali la Toscana è stata richiamata dall’Unione Europea a predisporre un piano di miglioramento della qualità dell’aria. Le limitazioni sarebbero dovute iniziare a partire dal 24 aprile 2023, salvo un diverso cronoprogramma condiviso da Regione Toscana e Comune. Il lavoro per la definizione di questo cronoprogramma, portato avanti dagli uffici comunali e da quelli regionali supportati da Arpat, si è concluso e lo schema del Protocollo per un ‘Piano straordinario di interventi per il miglioramento della qualità dell’aria nell’agglomerato di Firenze’ è stato approvato oggi dalle Giunte regionale e comunale.

Le misure saranno calibrate in maniera progressiva e proporzionata agli obiettivi da raggiungere, monitorandone in itinere gli effetti.
L’obiettivo è il rispetto del valore limite annuale di 40 µg/m3 di biossido di azoto.

La Regione Toscana, secondo quanto previsto nel protocollo, si impegna a coordinare le azioni; mettere tempestivamente a disposizione del Comune di Firenze le risorse integrative previste dall’Accordo tra Regione Toscana e Ministero, in corso di definizione, relativamente alla promozione dell’utilizzo del trasporto pubblico locale, alla sostituzione dei veicoli inquinanti con mezzi a basso impatto e alla mobilità ciclabile; attivare il nodo di interscambio “Guidoni” per l’attestazione delle linee bus extraurbane provenienti dall’area nord della città di Firenze; promuovere il rinnovo del parco mezzi del servizio di trasporto pubblico urbano ed extraurbano, in  modo da garantire la circolazione solo di veicoli a basso impatto ambientale nella direttrice da Piazza della Libertà fino a Viale Amendola/Viale Giovine Italia e – a partire dal 2024 – da Piazza della Libertà a Viale Spartaco Lavagnini. Contestualmente il Comune di Firenze si impegna a rafforzare i controlli sui divieti alla circolazione; a proseguire con la concessione di contributi per la sostituzione di veicoli inquinanti fino a diesel Euro 5, estendendo il bando in corso fino al 31/12/2023 ed aggiungendo la possibilità di incentivare anche l’acquisto di veicoli nuovi Euro 6 a benzina e diesel e di veicoli usati Euro 6 a benzina; a procedere nella realizzazione del progetto ‘Scudo Verde’ in maniera coordinata con i Comuni della Città metropolitana in modo da tutelare in maniera strutturale la qualità dell’aria nell’area urbana di Firenze; ad attivare una campagna di comunicazione su queste azioni, incentivando anche la mobilità sostenibile.

Per quanto riguarda le limitazioni al traffico, la loro introduzione sarà progressiva e legata a precisi parametri monitorati nel tempo e l’area del loro impatto è stata riperimetrata. Se la media delle concentrazioni medie giornaliere di biossido di azoto supererà nel periodo gennaio-aprile 2023 l’82% del valore medio del periodo gennaio-aprile dell’ultimo quadriennio (2019-2022), si attiverà con decorrenza dal 1° giugno 2023 la limitazione al transito dei veicoli diesel euro 5 immatricolati dal 2009 fino al 2011 nell’area corrispondente ai viali di circonvallazione e alle strade ad essi afferenti. Ulteriori blocchi scatteranno dal primo settembre per i veicoli immatricolati fino al 2014 e dal primo novembre per tutti i diesel euro 5.
I diesel euro 5 immatricolati a Firenze sono 19.564 su un parco auto di circa 200 mila. Di questi saranno interessati dalla prima fase degli eventuali divieti in circa 500, dalla seconda fase in 800 e infine in 350: sono infatti 30 mila le auto che passano in quel tratto giornalmente, di cui il 56% dei fiorentini, e solo una parte limitata sono diesel.

Non stiamo intervenendo per un ‘vezzo’ ambientalista – ha spiegato l’assessora regionale Monia Monni –  ma per tutelare la salute delle persone, perché sono ormai note le correlazioni tra certi inquinanti e problemi alla salute pubblica. In Toscana sono due le aree critiche, oggetto anche di una sentenza della Corte di giustizia europea del maggio 2022: ci sono sforamenti di pm10 nella piana lucchese e pistoiese, dovute principalmente alla combustione delle biomasse, e in una determinata area della città di Firenze, a causa dell’incidenza del traffico. Interveniamo cercando di migliorare la qualità dell’aria tenendo insieme l’aspetto ambientale e la tenuta sociale, dato che la transizione ecologica deve essere alla portata di tutti. Per questo le misure messe in atto su Firenze non solo saranno progressive e ponderate, ma verranno accompagnate da un pacchetto da 10 milioni di incentivi per il ricambio dei mezzi più inquinanti, pubblici e privati, per potenziare il trasporto pubblico e la mobilità dolce. Vogliamo risolvere il problema ma limitando il più possibile il peso economico su cittadine e cittadini”.

Oltre al protocollo – ha aggiunto l’assessore all’ambiente del Comune di Firenze, Andrea Giorgio-, che ci da tempi certi, obiettivi chiari e riparametra le zone interessate da eventuali divieti che saranno progressivi, annunciamo quasi 12 milioni di euro di incentivi – 10 nuovi e due che saranno rimodulati da bandi precedenti – per l’acquisto di auto meno inquinanti, per chi usa il traporto pubblico e per diffondere l’utilizzo della bicicletta concordati con i Comuni dell’agglomerato”. “Lavoreremo con le categorie e le rappresentanze alla definizione sia dei bandi per gli incentivi che delle eventuali ordinanze – ha continuato -, per concordare assieme le deroghe, che dovranno salvaguardare chi risiede e chi lavora in quelle zone. Dopo il primo incontro con le categorie, che ringrazio, abbiamo avanzato una serie di richieste al Ministero, come il poter incentivare anche l’acquisto di auto usate, l’acquisto di auto nuove anche diesel e benzina euro 6 e altre richieste per il ricambio dei mezzi da lavoro. Sono state accolte con interesse e adesso aspettiamo una risposta formale su questo. Insieme alla Regione abbiamo anche chiesto al Ministero un aumento delle risorse governative a supporto di famiglie e imprese”.

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