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Resistenza, addio al partigiano “Marco”: il cordoglio della Toscana

Leandro Agresti era uno degli ultimi testimoni della Liberazione di Firenze. Il presidente Giani: “Perdita pesante che rende ancora più importante l’opera di trasmissione alle giovani generazioni della storia e del significato dell’antifascismo”

Leandro Agresti – partigiano Marco

È morto a 99 anni Leandro Agresti, nome di battaglia Marco, uno dei primi partigiani a salire a Monte Morello e uno degli ultimi appartenenti alla Resistenza fiorentina ancora in vita. Simbolo della lotta partigiana e dell’antifascismo, era un punto di riferimento per l’Anpi, oltre che una voce conosciuta nella scuole, dove raccontava e soprattutto trasmetteva ai ragazzi i valori della democrazia.

Cordoglio da tutto il mondo istituzionale. “Oggi se ne va uno dei protagonisti della Liberazione di Firenze e della costruzione di una cultura democratica diffusa nella nostra terra – ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani – È una perdita molto pesante che rende ancora più importante il lavoro e l’opera di trasmissione alle giovani generazioni della storia e del significato della Resistenza, dell’antifascismo, della democrazia”. “Un lavoro e un’opera a cui – conclude Giani – Leandro teneva moltissimo, e che abbiamo il compito di non disperdere”.

Messaggi sono arrivati da tutti  i sindaci dei comuni dell’area metropolitana di Firenze, a partire dal Comune capoluogo. “Conoscevo bene Leandro, il partigiano “Marco” come si faceva chiamare – ha detto il sindaco Dario Nardella – Avevamo fatto insieme molti incontri nelle scuole per parlare della lotta della Resistenza e della Liberazione della nostra città. Un uomo di profondi valori democratici, con lo sguardo sempre rivolto ai giovani e al futuro.” “Il nostro compito adesso è di portare avanti i suoi ideali di libertà e democrazia perché nessuno dimentichi mai e perché fatti tanto terribili non si ripetano”.

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