Un nuovo tassello si aggiunge al percorso di rigenerazione urbana di via Palazzuolo. Il Comune di Firenze ha concesso alla Fondazione CR Firenze uno storico complesso immobiliare ai civici 32 e 34 rosso per farne uno degli spazi chiave di Recreos, il progetto con cui l’amministrazione e la Fondazione stanno riportando vita e attività artigiane nel quartiere. L’edificio, tre piani fuori terra per oltre 150 metri quadrati, è dichiarato di interesse storico-artistico e per anni è stato utilizzato come deposito del Museo Novecento.
La delibera, approvata dalla giunta fiorentina e presentata dall’assessore al patrimonio Dario Danti, prevede che l’immobile sia destinato “in particolare ad artigiani ed operatori dell’artigianato artistico, nonché a soggetti attivi in campo artistico/culturale”. La concessione durerà fino alla fine del mandato della sindaca Sara Funaro e potrà avvenire anche gratuitamente, “in ragione della strategicità dell’interesse pubblico”.
Funaro: “Crediamo in una rigenerazione solidale e partecipativa”
“Recreos prosegue – sottolinea la sindaca Sara Funaro – crediamo molto in questo percorso di rigenerazione urbana, in chiave solidale e partecipativa, dell’intera zona. La riattivazione di fondi commerciali attualmente non utilizzati è uno degli assi portanti del progetto, con un approccio che valorizza le realtà artistiche e sociali del territorio. Per questo il Comune ha voluto fare la sua parte concedendo questo immobile”. “L’artigianato è l’anima di Firenze – aggiunge – e le botteghe storiche sono luoghi in cui si tramandano saperi e identità. È da qui che passa la rinascita di via Palazzuolo”.
Per l’assessore al patrimonio non abitativo Dario Danti, la concessione “sarà una formidabile leva di sviluppo per una zona importante della città. Vogliamo una valorizzazione sostenibile e consapevole del patrimonio immobiliare comunale, che produca ricadute economiche, sociali e culturali”.

Bocca (Fondazione CR Firenze): “Un modello replicabile di rigenerazione”
La Fondazione CR Firenze da tempo lavora sul rilancio del quartiere. “Recreos è un progetto che parla di futuro ma affonda le radici nei valori più autentici di Firenze – afferma il presidente Bernabò Bocca –. Restituiamo nuova vita a un pezzo di centro storico con un modello di rigenerazione unico e replicabile, dove artigianato, cultura e socialità generano comunità”.
Il 21 novembre apriranno le prime due botteghe artigiane selezionate per il progetto, lo studio Bojola e Francesca Procopio, fotografa, mentre partiranno a breve i lavori nei fondi concessi dal Comune, destinati ad altri due artigiani.
Il progetto urbanistico: una strada più vivibile e a misura di pedone
La rigenerazione non riguarda solo gli spazi commerciali. Via Palazzuolo sarà ripensata come un asse urbano accessibile e vivibile, con un intervento progettato dallo studio LUCA DINI Design & Architecture. Nel tratto tra via Maso Finiguerra e via del Porcellana nascerà una zona a bassa percorrenza, con l’eliminazione del dislivello tra marciapiede e carreggiata per creare una superficie continua, senza barriere, restituendo centralità ai pedoni e nuove possibilità di fruizione collettiva. I cantieri apriranno nell’estate 2026.
Un quartiere che cambia: dai murales alla realtà aumentata con MAUA
La trasformazione della zona si è inserita in un percorso più ampio di iniziative culturali e artistiche che negli ultimi anni hanno coinvolto via Palazzuolo e il vicino Borgo San Paolino. Dal festival “Palazzuolo Strada Aperta”, che ha portato alla realizzazione di oltre quaranta serrande dipinte, fino all’arrivo nel 2025 della MAUA – Museo di Arte Urbana Aumentata Special Edition, il quartiere è diventato un vero distretto di arte urbana a cielo aperto.
Con l’apertura della MAUA Special Edition, oltre trenta murales sono stati resi fruibili in realtà aumentata tramite l’app Bepart, grazie a un progetto realizzato da Bepart, Street Levels Gallery e l’associazione A Testa Alta E.T.S., e finanziato dal Fondo Next Generation EU del Ministero della Cultura.
“Il nostro obiettivo era riportare via Palazzuolo ai fasti di un tempo, quando era una zona storica di bottegai artigiani – ha raccontato Anna Paola Macrina, presidente di A Testa Alta E.T.S. –. L’arte urbana, accessibile a tutti, si è rivelata uno strumento potente per rigenerare la socialità del quartiere”.
La risposta dei residenti è stata significativa, con numerose segnalazioni spontanee di serrande da dipingere e un crescente interesse verso i tour guidati e le installazioni digitali.