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Savana Funk in concerto a Firenze: “La nostra musica è un occhio sul Mediterraneo”-ANNULLATO

CONCERTO ANNULLATO – La band arriva in concerto sabato 23 dicembre al Glue Alternative Concept Space di Firenze dopo un'estate che li ha visti salire sul palco dello Sherwood Festival, dello Sziget Festival e del Time in Jazz diretto da Paolo Fresu

Savana Funk

CONCERTO ANNULLATO – Si intitola “Ghibli” l’ultimo disco dei Savana Funk come il caldo vento del deserto. La band arriva in concerto sabato 23 dicembre al Glue Alternative Concept Space di Firenze dopo un’estate passata in giro per i festival che li ha visti salire sul palco dello Sherwood Festival, dello Sziget Festival e del Time in Jazz diretto da Paolo Fresu e li ha portati a esibirsi con artisti come Willie Peyote,

I Savana Funk continuano a girare l’Italia con il loro “Savana Sound System Tour”, una serie di concerti speciali in cui il groove trascinante che da sempre li ha caratterizzati si unisce al set di DJ e producer sempre nuovi che condividono con il trio la stessa sensibilità e amore per la ricerca sonora.

In poco meno di 10 anni i Savana Funk si sono fatti conoscere come una delle proposte più interessanti e originali nel panorama musicale italiano, riuscendo nel difficile compito di coinvolgere un pubblico sempre più trasversale e in rapida crescita.

Con cinque album all’attivo e centinaia di concerti in tutta Italia, il trio ha fatto della dimensione live uno dei suoi punti di forza, tanto da essere invitato come ospite da Jovanotti sul palco del Jova Beach Party tra il 2019 e il 2022 e aver suonato in apertura al concerto dei Red Hot Chili Peppers al Firenze Rocks del 2022.

Ciao Youssef, ho letto che vi siete incontrati nel 2015, come avete deciso di formare la band?

Io e Blake eravamo già amici, poi Blake ha conosciuto Aldo e gli ha chiesto di unirsi al gruppo. Ci siamo stretti la mano e poi in sala prove a Imola abbiamo fatto otto ore ininterrotte di jam session insieme, è stato bellissimo, me lo ricordo molto bene.

Voi siete un melting pot di tante influenze dall’Africa al funk, passando per il rock, ma le vostre radici musicali quali sono?

Ognuno di noi ha le sue influenze particolari, però rispiamo a metterle insieme per creare qualcosa che ci riguardi tutti quanti. C’è il Nord Africa, c’è del blues, c’è l’afrobeat. Blake ama il jazz, Aldo come me ha la passione per il cantautorato. E’ veramente difficile fare una sintesi.

Il vostro ultimo disco si intitola “Ghibli” il vento del deserto. L’Africa è sempre un terreno musicalmente fertile, tanti artisti occidentali viaggiano in Africa e tornano con un bagaglio di stimoli e ispirazioni, immagino che sia così anche per voi

Io e Blake abbiamo radici che vengono da lì, per due terzi della band l’Africa è la madrepatria. Aldo porta le sue influenze che sono varie. la nostra non è prettamente musica africana, sono le nostre personalità che si mischiano e riescono a creare un miscuglio che ha radici sul territorio. Ghibli per me è l’occhio che dal Mediterraneo guarda fuori.

So che siete in tour da tanto tempo, tra poco arriverete anche a Firenze, come sta andando questa lunghissima serie di concerti che vi ha visti in giro per tutta Europa?

Bene questo è stato sicuramente un anno importante. Abbiamo fatto un sacco di festival giganti dove siamo stati bene. Una cosa di cui siamo super orgogliosi è di aver portato la nostra musica allo Sziget di Budapest, uno dei festival più grandi d’Europa. Siamo contenti di vedere che c’è una risposta sempre estremamente calorosa, che la gente è carica. Lo scambio tra noi e il pubblico che cresce sempre di più ed è meraviglioso. Quando suoni cose che ha scritto in cameretta, e poi dopo riescono ad arrivare a persone completamente diverse, dai bambini ai nonni, a noi piace veramente tantissimo.

Savana Funk

 

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