Venerdì 9 maggio a Firenze si è tenuta la seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana nella Giornata dell’Europa e nell’anniversario degli 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale un momento simbolico e importante per riflettere sul cammino compiuto finora e sulle sfide ancora da affrontare.
La seduta tra l’altro è caduta in un momento storico: il giorno dopo l’elezione del nuovo pontefice Papa Leone XIV le cui prime parole sono state dedicate proprio alla pace nel mondo.
“L’Europa può e deve recitare un ruolo nella delicata e complessa situazione politica internazionale. Visto quello che sta succedendo oggi tra India, Pakistan, Russia, Ucraina, in Mediorientale, il ruolo dell’Europa è fondamentale e la Toscana, regione che storicamente è sempre stata la centro delle grandi pulsioni di pacificazione internazionale, deve promuovere, valorizzare, stimolare un’integrazione europea che sia anche politica”- ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – “Dobbiamo presto arrivare a dare all’Europa istituzioni politiche più forti – ha proseguito Giani – Esistono già l’integrazione economica, monetaria, linguistica, ma è sempre più necessaria anche l’integrazione politica”.
Il presidente ha poi ricordato che l’Europa è già parte della politica attuale, infatti “Gran parte delle risorse che la Regione può destinare ai suoi progetti più innovativi proviene dall’Europa. E penso a iniziative come Nidi gratis, Libri gratis, GiovaniSi, Vita indipendente, penso alla rete tramviaria di Firenze, alla Darsena Europa ed a molto altro. E potrei dire che anche circa il 70% delle nostre leggi sono direttamente o indirettamente derivate dall’Europa. Alla luce di tutto questo è evidente che dobbiamo e vogliamo essere sempre più Europa, e non solo dal punto di vista economico”.
“La solidarietà è l’essenza profonda dell’Europa: non deve essere un sogno lontano, non può essere solo somma di burocrazia, di regole, ma un progetto comune costruito giorno dopo giorno, risultato dopo risultato” ha affermato Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, – “Bisogna essere sinceri – ha ammesso Mazzeo -, l’Europa così come oggi non è perfetta: è sicuramente migliorabile, ha bisogno di riforme, ha bisogno di coraggio, di capacità di ascolto. Però lo dico a tutti: non possiamo dimenticare che è il più grande spazio di democrazia, diritti e libertà che c’è oggi nel pianeta, un continente che tra mille difficoltà ha saputo offrire a tutti noi 70 anni di pace. L’Europa ha costruito un modello sociale avanzato, ha permesso di difendere i diritti delle minoranze, di garantire libertà di parola, di pensiero e di stampa. Dunque, ha concluso il presidente dell’assemblea toscana, “in un tempo in cui purtroppo le autocrazie avanzano, in cui si alzano muri e si diffondono paure, noi abbiamo la necessità di investire in un’Europa più forte, non per dire che va tutto bene, ma per cercare di rafforzarla e di portarla sempre più vicina alle persone”.
“Per creare l’ordine dal caos non basta il logos, che deve essere buono: serve il cuore. Quindi questo è il nostro dovere, la nostra responsabilità, e lo faremo insieme per un’Europa più unita”. Lo ha affermato Kata Tüttő, presidente del Comitato europeo delle Regioni – “All’inizio di questo incontro – ha detto, rivolgendosi ai consiglieri – ho vissuto un’esperienza che non si vive tutti i giorni: mi sono commossa quando avete cantato il vostro inno nazionale, ho sentito la manifestazione della coesione sociale, della concordia”. Tutto ha ricordato che “negli ultimi cinque anni abbiamo affrontato crisi su crisi: la pandemia, la crisi energetica, il disordine mondiale, la divisione, la polarizzazione. Abbiamo bisogno di tutta la saggezza di ogni singolo europeo, di tutti gli strumenti che abbiamo raccolto nelle nostre battaglie. Ma abbiamo anche bisogno di concordia, di cuore”. La presidente ungherese del Comitato Ue delle Regioni ha citato l’affresco di Ambrogio Lorenzetti a Siena dedicato all’allegoria del buono e del cattivo governo: “Credo che quell’affresco – ha detto – dovrebbe essere presente in ogni sala in cui si prendono decisioni, perché abbiamo bisogno di un promemoria costante su quale sia l’essenza del buono e del cattivo governo e quali siano le conseguenze”.