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Sfuggire al caldo africano: cinque luoghi “segreti” dove rifugiarsi in Toscana

In una grotta a 200 metri sotto terra, in una cantina dove sono conservate preziose bottiglie di vino pregiato, scopri tutti gli itinerari che vi proponiamo alla ricerca del “fresco” contro l’afa estiva

Tempietto del parco del Museo Stibbert

“Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua” – cantava Adriano Celentano in “Azzurro” – con il caldo, le zanzare e i repentini abbassamenti di pressione.

Dove andare dunque a trovare un po’ di refrigerio dalla calura estiva? Vi proponiamo cinque location “segrete” tutte da scoprire.

1-Nel Museo Stibbert circondati da antiche armature

Il Museo Stibbert è uno dei luoghi più originali di Firenze, una casa-museo nata nell’Ottocento dove il collezionista Frederick Stibbert ha raccolto tutti i tesori provenienti dai suoi numerosi viaggi all’estero lasciandoli alla sua morte in eredità alla città. Qui potrete camminare tra le collezioni di armi, spade giapponesi, possenti armature che appartenevano agli ultimi samurai, ma anche cavalieri europei e ottomani ricostruiti a grandezza naturale, oltre a oggetti di vita quotidiana provenienti da tutto il mondo.

All’esterno potrete fare una passeggiata nel bellissimo parco progettato dall’architetto Giuseppe Poggi, che da semplice giardino lo trasformò nel parco romantico all’inglese che si può ammirare oggi, vivacizzato dai tempietti, dalle grotte e dai giochi d’acqua. All’interno del giardino si trova una limonaia dove si riponevano gli agrumi e le piante più delicate e una scuderia voluta da Stibbert e sua madre grandi appassionati di cavalli.

Nel giardino si trovano anche un tempietto ellenistico che si ispira ad esempi classici a pianta centrale sormontato da una cupola rivestita di piastrelle a scaglie in maiolica e un misterioso tempietto egizio, realizzato da Stibbert tra il 1862 e il 1864 nel pieno del gusto per l’egittomania, che si affaccia sullo specchio d’acqua del lago.

Museo Stibbert

2-Un tour nelle cantine d’autore

Dove combattere l’anticiclone e trovare il “fresco” se non in una cantina dove riposano preziose bottiglie di vino?

Il connubio tra architettura e vino è il filo conduttore che lega alcune delle più prestigiose aziende viti-vinicole della Toscana. Dal Chianti Classico al Valdarno, dalla costa a Montepulciano, il circuito Toscana Wine Architecture riunisce 14 cantine di eccellenza e di design, firmate dai grandi maestri dell’architettura contemporanea.

Veri e propri “templi del vino” progettati da nomi come Mario Botta, Renzo Piano e Tobia Scarpa.

La visita in questi luoghi speciali permette di assaporare alcuni dei migliori vini della Toscana realizzati da alcune famiglie storiche italiane come Antinori, Frescobaldi e Ferragamo, totalmente immersi in una struttura dalla bellezza unica e irripetibile.

Cantina Fonterutoli, Castellina in Chianti

3-Dentro un’antica tomba etrusca

In riva al mare affacciato sullo splendido golfo di Baratti si trova il Parco Archeologico di Baratti e Populonia che comprende nella parte bassa l’area della necropoli e nella parte alta l’antica acropoli di Populonia. Il nome etrusco “Popluna” proviene dal dio del vino e dell’ebbrezza.

La città ebbe il suo apice tra il 600 e il 300 a.c. diventando il principale centro per la lavorazione dei metalli dell’Isola d’Elba. Era ricchissima tanto che fu la prima città etrusca a battere moneta.

Nella necropoli di San Cerbone si trova la superba Tomba dei Carri e la Tomba a edicola del bronzetto dell’offerente in cui è possibile entrare. Inoltrandosi nel bosco si resta a bocca a aperta davanti alla necropoli delle Grotte formata da tombe a camera scavate nella roccia. A Populonia alta si trova invece l’acropoli dove vivevano gli Etruschi.

4-In visita nella biblioteca Marucelliana

La Marucelliana è una delle biblioteche più belle e antiche di Firenze. È nata per volontà dell’abate Francesco Marucelli (da cui prende il nome) che, quando morì a Roma nel 1703, aveva disposto che la propria libreria, conservata nel palazzo di via Condotti, fosse destinata alla creazione di una biblioteca pubblica a Firenze dove, al momento della sua morte, non esisteva un’istituzione di questo tipo, così come indica l’iscrizione sulla facciata “Marucellorum Bibliotheca publicae maxime pauperum utilitati”.

Venne aperta al pubblico il 18 settembre 1752, la costruzione fu realizzata dal nipote del fondatore, Alessandro Marucelli, il quale donò anche i propri libri e nominò bibliotecario Angelo Maria Bandini, che resse la Biblioteca per circa cinquant’anni.

Qui potrete passeggiare annusando il buon profumo del legno e della carta antica, e potrete ammirare la collezione disegni e stampe messa insieme dall’ultimo rappresentante della famiglia, Francesco di Ruberto. Altri considerevoli accrescimenti giunsero in Biblioteca a seguito delle soppressioni conventuali, granducali e napoleoniche, e infine a quella avvenuta nel 1866 nei primi anni del Regno d’Italia. Questo incremento consentì l’ingresso in Biblioteca della maggior parte delle cinquecentine e incunaboli attualmente posseduti.

Biblioteca Marucelliana

5-Sotto terra nella Grotta Giusti

A Monsummano Terme si trova l’ “Ottava meraviglia del mondo” o almeno così la definiva il grande compositore Giuseppe Verdi. Si tratta di Grotta Giusti sede oggi di uno degli stabilimenti termali più esclusivi al mondo situato a 200 metri di profondità. È la grotta termale più grande d’Europa, un patrimonio naturale millenario praticamente unico al mondo.

La grotta fu scoperta per caso nel 1849, era nascosta in una cava di calce di proprietà della famiglia Giusti. Furono loro a decidere di realizzare uno stabilimento termale inaugurato nel 1880 con il nome di Albergo Reale.

Oggi gli ambienti sotterranei della grotta chiamati “Paradiso, Purgatorio, Inferno” richiamano ospiti da tutto il mondo. Nelle stanze di stalagmiti e stalattiti, tra lunghi corridoi, si sprigiona il benefico bagno di vapore che raggiunge i 34°C e un’umidità del 98%: merito del più grande lago caldo sotterraneo d’Europa, il Lago del Limbo con le sue acque minerali salso-solfato-alcaline. In questi ambienti si pratica la speleoterapia con immersioni guidate nell’acqua purissima e profonda della faglia sommersa.

Grotta Giusti – Monsummano Terme – © Grotta Giusti

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