Una stagione d’oro per la castagna in Toscana. Dal Mugello alla Lunigiana, dalla montagna aretina a quella amiatina e pistoiese, dalla Garfagnana all’Alta Versilia i castanicoltori toscani si aspettano un incremento del 40% del raccolto un po’ in tutta la regione.
Nel 2025 un clima favorevole per le castagne
A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dell’analisi dell’Associazione Nazionale Città del Castagno, che monitora costantemente il settore che in Toscana conta almeno 9mila aziende agricole, quasi esclusivamente a conduzione familiare.
Il clima favorevole e le piogge generose di agosto, proprio nel momento più opportuno della maturazione dei ricci, hanno portato a un anno favorevole per la castagna, come non si vedeva secondo gli operatori del settore da molti anni. L’associazione Città del Castagno nella analisi parla di una “grande fioritura dei castagni in primavera seguita da una buona allegagione che ha permesso la formazione di tanti ricci.”

La rinascita della castanicoltura in Toscana
Lo sbuffare dei camini degli antichi seccatoi, tanti quelli riattivati negli ultimi anni dalle nuove generazioni di castanicoltori, segnano il risveglio di una filiera ancora oggi vitale per molte comunità rurali e una fonte di reddito indispensabile per gli agricoltori in territori dove non tutte le colture sono possibili.
La Toscana può sfoggiare ben cinque produzioni a denominazione di origine: tre per le castagne – il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop e la Castagna del Monte Amiata Igp – e due per le farine – Farina di Neccio della Garfagnana DOP e la Farina di Castagne della Lunigiana DOP – per cui si prevede una buona produzione.
“C’è un ritorno potente alla castanicoltura. Tanti giovani e tante imprenditrici sono tornati nei boschi per recuperare e valorizzare i castagneti, molti dei quali abbandonati, trasformando quella che era una coltura legata alla sopravvivenza delle popolazioni in un volano economico turistico, enogastronomico e sociale – spiega Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana – la multifunzionalità, voluta da Coldiretti, è lo strumento che ha permesso di dare una lettura moderna al nostro settore permettendo anche alla castanicoltura di andare oltre la sola produzione e la trasformazione in farina e prodotti alimentari derivati, permettendo ad aziende agricole ed agriturismi di esplorare nuove opportunità soprattutto in ambito turistico e didattico. Esperienze sempre più ricercare dai turisti e dalle famiglie: un modo diverso e al passo con i tempi per vivere il bosco, apprezzare i suoi frutti e sostenere le aree interne”.