Ci sono anche quattro realtà innovative toscane tra i vincitori dell’edizione 2024 di UniCredit Start Lab, la piattaforma di business di UniCredit rivolta alle migliori startup e PMI innovative italiane, che ha visto la banca in undici anni valutare oltre 8mila progetti imprenditoriali e accompagnare nella crescita più di 600 startup italiane.
700 startup candidate per il programma
La Toscana si distingue sul podio in diversi settori: Exquily (Firenze) è prima classificata nel Digital, mentre INTA (Pisa) è al terzo posto nella categoria Life Science e Zerow (Firenze) è terza nella categoria Innovative Made in Italy, dove Menabò (Arezzo) ha ricevuto una menzione speciale.
Le imprese ammesse al programma sono state selezionate da commissioni valutatrici composte da esperti e rappresentanti di aziende leader nei rispettivi settori, tra le circa 700 candidate. Tra i cinque settori a cui è dedicata l’iniziativa, la maggior parte delle partecipazioni risulta provenire dal mondo Digital (43% del totale), mentre le percentuale di startup a guida femminile è del 19% sul totale delle domande ricevute e del 36% tra quelle selezionate per accedere a Start Lab.
Alle migliori aziende selezionate in ciascuna delle 5 categorie citate, UniCredit assegna un premio di 10mila euro. Inoltre quest’anno sono sei i partner del programma – Barilla, Cisco, Fincantieri, Granarolo, Jakala e Iren – che individueranno tra le finaliste almeno una startup ciascuno da supportare mettendo a disposizione mentor e facility (come laboratori e spazi aziendali), avviando progetti pilota congiunti e valutando la possibilità di ingressi nel capitale.
Le startup toscane selezionate: dalle Scienze della Vita all’economia circolare
Nel settore Digital prima classificata è risultata la fiorentina Equixly, che propone una piattaforma SaaS che consente, tramite algoritmi di machine learning innovativi, di integrare i test di sicurezza API nel ciclo di vita dello sviluppo software, permettendo l’individuazione precoce delle falle di sicurezza.
Per la categoria Life Science la terza classificata è l’azienda INTA di Pisa che ha sviluppato un dispositivo portabile per la diagnosi rapida e decentralizzata di traumi cerebrali a partire da campioni del sangue del paziente, utilizzando biosensori innovativi. Si tratta di laboratori-on-chip ultrasensibili che consentono di analizzare i fluidi tramite la tecnologia delle onde acustiche, con aree di applicazione in campo biomedicale, della sicurezza, dell’industry 4.0 e della food-analysis.
Per l’Innovative Made in Italy è risultata terza Zerow di Firenze, che ha sviluppato un marketplace B2B dedicato all’industria del fashion, che tramite algoritmi avanzati di AI, combina domanda e offerta di materiali inutilizzati provenienti da produttori, marchi e artigiani, semplificando la rivendita e il riciclo di scarti e materiali inutilizzati.
Infine menzione speciale a Menabò di Arezzo, un fashion marketplace che punta a facilitare il contatto tra i consumatori e un network di designer professionisti, con l’obiettivo di fare upcycling su capi d’abbigliamento inutilizzati e ridurre gli sprechi nel settore della moda, promuovendo un modello basato sulla trasformazione di capi esistenti in creazioni uniche e sostenibili.