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UniPi, il dipartimento di Civiltà e Forme di sapere è tra i migliori d’Italia: in arrivo fondi per assumere ricercatori

Secondo riconoscimento consecutivo per il centro di eccellenza dell’Università di Pisa: finanziamento tra i 5 e gli 8 milioni di euro in cinque anni

università di pisa

Fra i 180 dipartimenti di eccellenza italiani per il secondo anno consecutivo, quello di Civiltà e Forme di sapere dell’Università di Pisa presenta il suo nuovo progetto per il periodo 2023-2027 che potrà beneficiare di un finanziamento ministeriale tra i 5 e gli 8 milioni di euro.

Un successo che replica quello del quinquennio precedente, quando grazie a un finanziamento di 8 milioni di euro si è potuto sviluppare un percorso di ricerca scientifico (“I tempi delle strutture. Resilienze, accelerazioni e percezioni del cambiamento”) che ha ha permesso al Dipartimento di assumere personale, professori associati e ricercatori, e di offrire nuove opportunità ai giovani ricercatori attraverso il conferimento di 32 assegni di ricerca. Si è sviluppato attraverso l’organizzazione di convegni, iniziative scientifiche e culturali e la pubblicazione di oltre 20 volumi.

Un risultato che secondo il direttore Simone Maria Collavini testimonia la “qualità della ricerca umanistica che si svolge a Pisa, in particolare nelle discipline storiche e filosofiche. Il merito è di tutta la nostra comunità e di quanti, in particolare alcuni giovani ricercatori, hanno contribuito a fare squadra e a elaborare il progetto”.

Il progetto di eccellenza

Il tema di ricerca del progetto di eccellenza per il quinquennio 2023-2027, dal titolo “Un senso nel disordine. Praticare la complessità”, mira a evidenziare “l’articolazione del problema al fine di osservare e comprendere l’intima natura del disordine e gestirlo attraverso un’educazione alla complessità del reale”, si legge in una nota dell’Università. Il progetto è suddiviso in quattro filoni di ricerca e prevede un percorso di condivisione con altri ricercatori e soprattutto il coinvolgimento della società attraverso programmi di educazione e diffusione culturale.

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