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Vasco Rossi festeggia 70 anni. Il ricordo: quando la rockstar al concerto di Firenze nel 2001 era un “obiettivo sensibile”

Massimo Gramigni della P.R.G., che da quasi 40 anni porta  eventi e spettacoli in tutta la Toscana, racconta l’esibizione del “Blasco” subito dopo gli attentati delle Torri Gemelle tra paure e servizi segreti sotto copertura

Vasco Rossi

Il 7 febbraio 2022 compie 70 anni il rocker italiano più conosciuto, più amato, più inter-generazionale: Vasco Rossi.

Sono passati 45 anni dal suo esordio discografico, “Jenny” poi diventata “Jenny è pazza” e “Silvia”, pubblicate su un 45 giri prodotto da un editore che fino ad allora aveva curato produzione e distribuzione solo di liscio.

Il 29 gennaio il rocker di Zocca ha celebrato anche i 40 anni dalla sua prima apparizione al Festival di Sanremo, quella di “Vado al massimo”  che arrivò in finale ma si piazzò tra gli ultimi.

Al Festival di Sanremo di quest’anno Rkomi lo ha omaggiato nella serata delle cover proponendo un medley composto da tre vecchi classici, a sottolineare come la musica italiana abbia ancora in Vasco il suo punto di riferimento, proprio come accadeva con i grandi della canzone d’autore per le generazioni precedenti.

Intanto è già tutto sold out il Vasco Live Tour del 2022 che toccherà Milano, Imola, Firenze (il 3 giugno) e Roma.

Il concerto del 25 settembre 2001

A Firenze in molti ricordano un concerto tra i tanti del rocker con un’emozione particolare. Era il 25 settembre 2001 e solo pochi giorni erano passati dall’attentato alle torri gemelle.

Il concerto di Vasco Rossi allo stadio Artemio Franchi si aprì con “C’è chi dice no”, il brano non venne cantato da Vasco ma annunciato da Diego Spagnoli, con una richiesta di silenzio, e il testo era presente su una cartolina speciale distribuita all’ingresso.

Dopo l’11 settembre il concerto fu dichiarato obiettivo sensibile

Massimo Gramigni che ha fondato nel 1985 insieme a Claudio Bertini la P.R.G. azienda che organizza concerti e spettacoli prevalentemente a Firenze e nel resto della Toscana ricorda così quella giornata speciale.

“Il 10 settembre eravamo a 33mila biglietti venduti, non pensavamo che sarebbe andato tutto esaurito. ci ha raccontato Massimo Poi dopo l’11 settembre successe che quel concerto fu dichiarato obiettivo sensibile. L’ossimoro fu che Vasco arrivò il giorno prima e la mattina del concerto prima delle prove si mise a dormire su un baule, mentre Roccia l’assistente alla sicurezza lo guardava.

Mentre Vasco dormiva io e Claudio Bertini avevamo una quantità di donne e uomini dei servizi segreti all’interno dello stadio adibiti a funzioni diverse (addetti alle pulizie, barristi, eccetera) che tutelavano la manifestazione, “sotto copertura” come si vede nel film americani. 

Alla fine del concerto alle 4 di mattina il comandante dei servizi venne a ringraziarci per la collaborazione e io e Claudio scoppiammo a piangere pieni di tensione e di responsabilità.

Mentre Vasco dormiva la notizia era rimasta dentro di noi, non potevamo dire nulla a nessuno. Ogni volta ripenso a noi due e a Vasco che dormiva beato ignaro di tutto.

Poi con Vasco abbiamo fatto tanti altri concerti. Una grande soddisfazione fu anche il doppio live del 2015, due concerti uno attaccato all’altro, fu l’apoteosi”.

 

 

 

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