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Viola ai Mondiali, tra curiosità e casi di mercato

I calciatori della Fiorentina che volano in Qatar: ci sono anche Gonzales, Milenkovic e Ambrabat. Le domande e i dubbi dei tifosi

Gonzales - © Acf Fiorentina

Un mondiale invernale stravolge la vita del tifoso, che questa volta non può nemmeno affidarsi al tifo azzurro e al massimo può buttare l’occhio su qualche a sfida ad alto coefficiente tecnico e il cuore là dove giocano i suoi idoli di prossimità, ovvero quelli di vestono la maglia del club a cui dona la sua passione.

Non che la Fiorentina ne abbia parecchi in Qatar. E quelli che ha non partiranno tutti titolari. Un paio su cinque, almeno in teoria, sì: Milenkovic e Ambrabat, ma è indubbio che il caso che fa discutere è sicuramente quello di Nico Gonzalez, acquisto top da 27 milioni (il più caro della storia della Fiorentina) e rendimento decisamente poco esaltante: poche presenze, troppi infortuni, molti dei quali discutibili.

Infortuni diplomatici e le domande che agitano i tifosi

Nell’Argentina, nazionale decisa a puntare al titolo nell’edizione che vedrà per l’ultima volta Lionel Messi in campo, Nico non è certo sicuro del posto fisso. Diciamo che se la gioca con Di Maria, di cui sarebbe il vice. Ma le possibilità arriveranno, sia lui che il suo stagionato competitor, non sono dei maestri di continuità. Questioni di infortuni, soprattutto. Quelli del giocatore viola hanno fatto molto discutere. E anche uscire allo scoperto la società di Commisso, che attraverso il direttore generale Joe Barone ha aspettato la fine di questa prima parte del campionato per ufficializzare ciò che era ormai chiaro a tutti: l’attaccante stava bene ma aveva la testa altrove. Dolori diplomatici, insomma, quelli che non sono andati giù a Italiano, allo spogliatoio e, naturalmente, ai tifosi, sempre pronti a perdonare tutto ai loro giocatori del cuore ma non certo la fuga dalle proprie responsabilità, in questo caso quelle di un professionista di grande qualità chiamato a mettersi in gioco in nome di una causa comune.

Niente da fare: Nico ha deciso di preferire il Qatar al Campo di Marte. Italiano si è arrabbiato, la società ha chiarito pubblicamente la questione e adesso tutti si chiedono: è rottura? Un altro pezzo pregiato in partenza a gennaio? La Fiorentina ha messo in piazza i discutibili dolori del giovane Nico perché ha già un accordo per la sua cessione e magari ha pronto pure il sostituto? Una risposta chiara ancora non c’è e certamente il tutto diventerà un tormentone lungo la strada sabbiosa di questi mondiali d’inverno. D’altra parte la Fiorentina doveva prendere posizione e tirare fuori il caso Gonzalez. Anche solo per orgoglio aziendale e rispetto dei tifosi. Dopo di che tutto o quasi dipenderà dal mondiale dell’attaccante argentino, che tra l’altro è stato pagato un visibilio per i conti di Commisso, soldi difficilmente recuperabili sul mercato se in Qatar il giocatore non stupisce il mondo, sempre che ne abbia la possibilità. Caso aperto, quindi. Per entrambe le parti e con gli occhi dei tifosi viola che non mancheranno di seguire l’Argentina anche per capire qualcosa di più di un futuro che al momento si presenta più che altro come una farsa.

L’affidabilità di Milenkovic

Anche perché c’è chi non si è fatto prendere troppo da questa ansia da infortunio in vista di una convocazione per Doha. Nikola Milenkovic è una certezza della nazionale serba. E questa, nonostante la sua giovane età (25 anni), è la sua seconda avventura mondiale. Certo, chiudere il campionato con un autogol decisivo a San Siro non è il massimo. Ma il suo carisma e la sua qualità di difensore non sono in discussione, tanto che lo stesso Italiano lo ha definito il giocatore top di questa squadra che proprio top non è.

© Acf Fiorentina

Milenkovic ha però creduto in questa società, ha la testa e il carisma per diventare presto il capitano della Fiorentina, è un ragazzo affidabile, la cui firma del rinnovo contrattuale ha permesso al suo agente, Fali Ramadani, di mettere un piede e mezzo in società, prima con la firma della procura di Vincenzo Italiano, e poi imbastendo l’affare Jovic col Real, acquisto a costo zero (per due anni) e la possibilità per il giocatore di rimettersi in gioco in viola dopo un biennio passato a guardare i gol di Benzema dalla panchina. Vita dura, per un presunto astro nascente ceduto dall’Eintracht al Real per 60 milioni. Il caso vuole che serbo, in Qatar, parta come riserva di Vlahovic, l’attaccante ceduto alla Juve da Commisso per 65 milioni (meno il dovuto acquisto di Mandragora) un anno fa. Jovic non ha esaltato il tifo viola, quello che ancora aspetta un centravanti degno di questo nome. La scarsa gara in campo e dichiarazioni non proprio geniali del serbo, che ha definito in un’intervista Firenze come tappa di passaggio verso il ritorno in un top club, non sono piaciute ai tifosi. Tanto più che al momento non è che possa essere definito un centravanti implacabile. Le ritrattazioni mediatiche restano in attesa di conferme sul campo. Magari in Qatar, tanto per cominciare. Poi al suo ritorno in viola, chissà.

E se tra i centrocampisti viola delocalizzati un paio di mesi dalle parti di Doha, Amrabat  è quello più sicuro di un posto in un Marocco deciso quanto meno a fare bella figura, un altro caso è quello di Szymon Zurkovski, mediano polacco rientrato a Firenze dopo una brillante stagione a Empoli (6 gol). E lì sarebbe dovuto tornare, se le due società non avessero litigato sul nome di Parisi, valutato dall’Empoli ben più di quello che offriva la società di Commisso.

Il prezzo del mancato accordo è stato pagato da due giocatori: lo stesso Zurkovski, sistemato in rosa giusto per evitare una svalutazione eccessiva, e Benassi, diventato un surplus e in attesa di sistemazione. Un vero paradosso, che però non ha impedito al giocatore polacco di essere convocato per i mondiali. Magari non  partirà subito titolare, ma di sicuro avrà più possibilità di giocarsela di quelle che ha avuto a Firenze dove, dal 2019, ha giocato solo 87 minuti. La vita è strana. Il calcio, a volte, di più.

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