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150mila euro dalla Regione agli Ambiti territoriali di caccia contro la peste suina

Grazie a questo contributo, gli ATC potranno costruire centri di raccolta carne da ungulati e in questo modo migliorare la filiera della carne di cinghiale derivante da abbattimenti

Allarme cinghiali: l’emergenza è a livello nazionale - © Bildagentur Zoonar GmbH

Grazie a una delibera regionale proposta dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi sarà assegnato agli ATC (Ambiti territoriali di caccia) cioè gli organi gestionali della caccia un contributo di 150mila euro per la prevenzione e al controllo della peste suina africana.

Grazie a questo contributo, gli ATC potranno costruire centri di raccolta carne da ungulati e in questo modo migliorare la filiera della carne di cinghiale derivante da abbattimenti.

“Abbiamo scelto di assegnare questi 150mila euro a progetto per ottenere misure mirate e più efficaci – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi – Si tratta di fondi destinati innanzitutto a rafforzare gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza del comparto suinicolo, volti cioè a potenziare le misure di prevenzione nei confronti della peste suina, ma anche a intervenire sulla filiera della carne di cinghiale aumentando i controlli e al tempo stesso la beneficenza tramite il Banco alimentare”.

Ungulati © Randy van Domselaar

Gli obiettivi dell’operazione

1- Aumentare il numero degli abbattimenti di cinghiali e contribuire al loro depopolamento, abbassando in questo modo il rischio di contagio di PSA fra gli animali. Al tempo stesso, la diminuzione di cinghiali incide sull’abbassamento del rischio di incidenti stradali e di danni all’agricoltura.

2- Controllare nei centri di raccolta la carne risultato degli abbattimenti, che viene qua portata dal cacciatore singolo o dagli agenti della Polizia provinciale. Una volta controllata, la carne potrà essere mandata ai centri di lavorazione della carne selvaggina con i quali i centri di raccolta sono convenzionati e quindi essere messa in commercio.

3- Incrementare, grazie alla ulteriore convenzione, il Banco alimentare. I cacciatori potranno consegnare i capi di selvaggina agli Atc, che li forniranno sempre ai Centri di lavorazione selvaggina, i quali a loro volta li consegneranno sottovuoto al Banco alimentare, per essere distribuiti alle mense e ai mercati delle associazioni di solidarietà per i soggetti in difficoltà.

 

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